L'Incrociatore leggero Luigi di
Savoia Duca degli Abruzzi fu un'unità della Regia Marina e
della Marina Militare italiana che faceva parte della Classe Duca degli Abruzzi, l'ultima evoluzione della Classe Condottieri.
L'unità era intitolata all'esploratore Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, Duca degli Abruzzi (1873-1933) morto nel 1933 e nello stesso anno cominciò la sua costruzione nei Cantieri OTO di La Spezia.
Varato il 21 aprile 1936, venne completato nel 1937.
L'unità era intitolata all'esploratore Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, Duca degli Abruzzi (1873-1933) morto nel 1933 e nello stesso anno cominciò la sua costruzione nei Cantieri OTO di La Spezia.
Varato il 21 aprile 1936, venne completato nel 1937.
Il dopoguerra
Insieme al gemello Garibaldi, al Cadorna e
al Montecuccoli, altri incrociatori della Classe Condottieri,
costituì la dotazione degli incrociatori concessi alla Marina
Militare dal Trattato di Parigi (10 febbraio 1947).
Il Duca degli
Abruzzi venne soprannominato l'incrociatore degli esili, in quanto portò verso il loro esilio i Reali d'Italia; a bordo di questa
unità, infatti, prima partì verso Alessandria
d'Egitto con il titolo di Conte di Pollenzo il Re Vittorio Emanuele III di Savoia (1869-1947) dopo aver firmato a Napoli l'atto formale
di abdicazione a favore del figlio Umberto II di Savoia (1904-1983) e
successivamente la Regina Maria Josè del Belgio (1906-2001) verso
il Portogallo.
Il 26 ottobre 1954 la nave presenziò al ritorno
di Trieste all'Italia, insieme ai
Cacciatorpedinieri Granatiere, Artigliere e
al Grecale, che fu la prima unità della Marina Militare ad
entrare nel porto di Trieste, con la folla festante che salì a
bordo delle unità navali per manifestare la grande gioia agli
equipaggi per il ritorno all'Italia.
In occasione della
parata del 4 novembre, svolta alla presenza del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi (1874-1961),
con le navi presenti nel porto con innalzato il gran pavese, ad
affiancare il Duca degli Abruzzi, che era rimasto a Trieste,
giunsero il Montecuccoli, le Torpediniere Libra e Cassiopea,
l'Artigliere, ritornato nella città dopo avere già presenziato al
ritorno all'Italia il 26 ottobre, e il Veliero Amerigo Vespucci, con a bordo gli
allievi dell'Accademia navale di Livorno.
A partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta il Duca degli Abruzzi è stato a lungo l'unico incrociatore
a tempo pieno della Marina Militare. Il Cadorna era
infatti andato in disarmo nel 1951, il Montecuccoli veniva impiegato soprattutto come nave scuola e il Garibaldi venne
messo in riserva nel 1953 per essere successivamente
avviato, nel 1957, ai lavori di trasformazione.
Nel 1956 con la messa in disarmo dell'Andrea
Doria il Duca degli Abruzzi assunse il ruolo di sede
del Comando in capo della squadra navale.
Nel 1961, l'unità è stata messa in disarmo, cedendo il ruolo di ammiraglia della flotta al gemello Garibaldi rientrato in squadra dopo avere ultimato i lavori di trasformazione.
Il Duca degli Abruzzi a Trieste, nel 1959
(di sconosciuto - Betasom.itFonte immagine: wikipedia) |
Nel 1961, l'unità è stata messa in disarmo, cedendo il ruolo di ammiraglia della flotta al gemello Garibaldi rientrato in squadra dopo avere ultimato i lavori di trasformazione.
La bandiera dell'unità è conservata a Roma, presso
il Sacrario delle Bandiere del Vittoriano.
Fonte: wikipedia
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