Il Monte Cocusso è un rilievo montuoso al
confine tra Italia e Slovenia.
Morfologia
Il punto più elevato (672 m s.l.m.) coincide
con la linea di demarcazione alla progressiva 79/23 ed è la massima
elevazione della provincia di Trieste nonché del Carso triestino.
Un'altra sommità del Cocusso in territorio italiano è la Velika Groblja (662 m s.l.m.), un tumulo funerario di pietre risalenti all'Età del Bronzo, punto
trigonometrico e panoramico.
Il Monte Cocusso è raggiungibile tramite il sentiero CAI 3 e il sentiero CAI 28 che, da Basovizza, da Grozzana oppure da Pesek, conducono alla cima
Jirmanec, raccordata con numerosi sentieri o carrarecce anche dai versanti
sloveni.
Flora
La vegetazione è caratterizzata prevalentemente da ampi
boschi di pini neri.
Sul versante occidentale, a 550 m s.l.m. si trova una
particella sperimentale di abete greco, piantata dai forestali austriaci nel
1884.
Poco sopra, a quota 643 m s.l.m., è presente un centinaio di abeti rossi,
piantati nel 1936.
Il versante meridionale ospita la tipica boscaglia
carsica di carpini neri.
Notevoli alcuni alberi di grosse dimensioni, tra cui
un imponente tiglio selvatico (circonferenza 353 cm) e un isolato faggio
(circonferenza 273 cm).
Fauna
I boschi del Monte Cocusso sono l'habitat di molte specie
animali. Spicca per diffusione il capriolo che, con circa 30 capi ogni
100 ettari, raggiunge una delle densità più elevate in Italia.
Abbonda il
cinghiale, potenzialmente dannoso per le coltivazioni, la volpe e lo
scoiattolo.
Più difficili da incontrare sono la lepre, il tasso e la donnola.
Dalla prospiciente Val Rosandra, si spinge fino al Cocusso il corvo imperiale e
il notturno gufo reale. Comune è la gazza, la ghiandaia, la poiana, l'upupa, il
picchio verde e rosso nonché numerose specie di corvidi.
Uccelli non stanziali,
ma segnalati con una certa frequenza, sono l'aquila reale, il falco pecchiaiolo
e il biancone.
Occasionalmente sono stati avvistati orsi e, più
raramente, lupi.
Nei pressi di Basovizza, la landa carsica alle pendici del
Cocusso è stata oggetto di un recupero finalizzato al reinserimento del
pascolo.
Alcune curiosità:
- Tra le elevazioni Kokoš e Velika Groblja, si trova un cippo
confinario in pietra, risalente al 1818, che divideva la Città di Trieste dalla Signoria
di Schwarzenegg e dalla Signoria di San Servolo.
- Sulla pendice nord-ovest slovena del Monte Cocusso, nel
periodo dell'ex Jugoslavia era stata eretta un'enorme scritta in pietra
inneggiante a Tito. Più volte cancellata e ripristinata, nel 2004 fu
oggetto di scontro istituzionale tra Provincia di Trieste e Repubblica di Slovenia. Oggetto della diatriba fu l'opportunità di mantenere tale scritta,
per alcuni "esaltante il responsabile politico e morale della tragica
occupazione militare di Trieste nel maggio del 1945", per altri un ricordo del
"ruolo che Tito svolse durante la lotta di liberazione dall'occupazione
fascista".
- Vicino al monte Cocusso, tra l'abitato di Pesek e quello di
Draga, si trovano i ruderi di un'antica jazera, o ghiacciaia (414 m s.l.m), un tempo utilizzata per la produzione e la conservazione del
ghiaccio.
Fonte: wikipedia
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