La villotta alla friulana e il canto popolare friulano
La villotta alla friulana è una composizione strettamente legata all'antica tradizione del canto popolare friulano.
A differenza del canto popolare, il cui testo poteva essere in veneto e in italiano e, nelle zone di confine nord-orientale, anche in tedesco e sloveno, nel caso della villotta era unicamente in friulano.
Il testo
La villotta nasce nel XV secolo e all'inizio è tramandata solo oralmente.
Le parole erano il frutto della fantasia di qualche improvvisatore e, passando di bocca in bocca e di paese in paese, venivano modificate a seconda del gusto personale finché del loro autore originario si perdeva il ricordo.
La villotta nasce nel XV secolo e all'inizio è tramandata solo oralmente.
Le parole erano il frutto della fantasia di qualche improvvisatore e, passando di bocca in bocca e di paese in paese, venivano modificate a seconda del gusto personale finché del loro autore originario si perdeva il ricordo.
Al Conte Ermes di Colloredo (1622-1692), poeta friulano e autore di versi, si attribuisce il momento di
passaggio della villotta da fenomeno di tradizione orale a produzione compositiva d'autore.
Vere e proprie raccolte di villotte furono realizzate a partire dal 1865, per quanto riguarda i versi, e dal 1892, per quanto riguarda la musica.
Vere e proprie raccolte di villotte furono realizzate a partire dal 1865, per quanto riguarda i versi, e dal 1892, per quanto riguarda la musica.
I soggetti
I soggetti prediletti
delle villotte sono la natura, il lavoro, l'amore, la nostalgia, la tristezza,
l'allegria, la spiritualità, la guerra, l'emigrazione.
Struttura e autori
Nonostante la sua natura armonica e polivocale la villotta non nacque per coro: veniva cantata in piccoli gruppi spontanei, ma molto più spesso a due voci.
Struttura e autori
Nonostante la sua natura armonica e polivocale la villotta non nacque per coro: veniva cantata in piccoli gruppi spontanei, ma molto più spesso a due voci.
A partire dalla prima metà dell'Ottocento, data la forte
influenza della musica strumentale di matrice austroungarica, si iniziò ad
inserire una terza voce.
Tale prassi influenzò la produzione villottistica dalla metà dell'Ottocento agli inizi del Novecento, sia in ambito sacro, con autori popolari come Antonio Chiaruttini (Tunìn Ciarutìn) padre del testo della celebre Suspîr da l'Anime musicata da Oreste Rosso, che in ambito profano con autori come Franco Escher, Giovanni Battista Marzuttini, detto Tite Grisòn, Rodolfo Lipizer, Giuseppe Peressoni, Arturo Zardini (1869-1923) o Cesare Augusto Seghizzi e la figlia Cecilia.
Tale prassi influenzò la produzione villottistica dalla metà dell'Ottocento agli inizi del Novecento, sia in ambito sacro, con autori popolari come Antonio Chiaruttini (Tunìn Ciarutìn) padre del testo della celebre Suspîr da l'Anime musicata da Oreste Rosso, che in ambito profano con autori come Franco Escher, Giovanni Battista Marzuttini, detto Tite Grisòn, Rodolfo Lipizer, Giuseppe Peressoni, Arturo Zardini (1869-1923) o Cesare Augusto Seghizzi e la figlia Cecilia.
Fonte: wikipedia
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