Scoprire il Friuli-Venezia Giulia - Mangiare nel Carso: le "OSMIZZE"



L'osmizza, o osmiza, è un luogo dove si vendono e si consumano vini e prodotti tipici, come uova, prosciutti, salami e formaggi, direttamente nei locali e nella cantine dei contadini che li producono. E' tipica di tutto l'altipiano carsico.

L'usanza può farsi risalire all'epoca di Carlo Magno (742-814) quando una sua ordinanza concesse a tutti i viticoltori dell'Impero il diritto di vendere direttamente il loro vino segnalando tale attività con l'esposizione di una frasca di edera.

Diversi documenti attestano l'esistenza delle osmizze nel periodo medioevale. Uno in particolare del 1430, riporta come i contadini di Prosecco, sostenessero che il loro vino sfuso venduto sul posto fosse esente da dazi.

L'antica usanza venne quindi restaurata, ristabilendone un preesistente radicato diritto, con un decreto emanato nel 1784 da Giuseppe II d'Asburgo-Lorena (1741-1790). Il decreto concesse agli agricoltori di vendere vino sfuso prodotto in casa per un periodo di otto giorni. Da qui il termine osmiza che deriva da osem che significa proprio otto.

L'osmizza doveva essere segnalata da una frasca lungo la strada e sulla casa, pena la confisca.

Ancora oggi c'è l'abitudine di segnalare l'apertura dell'osmizza con una frasca, mentre il periodo di apertura può essere superiore agli otto giorni e viene calcolato sulla base della quantità di vino prodotto.

La scelta del periodo è a discrezione dei produttori.


Le frasche, lungo le strade

Fonte: wikipedia