Scoprire il Friuli-Venezia Giulia - La bora


La bora è un vento di provenienza nord/nord-orientale, che soffia con particolare intensità specialmente verso l'Alto e Medio Adriatico e verso alcuni settori dell'Egeo e del Mar Nero, in presenza di forti gradienti barici tra continente e mare.

Il termine deriva da Borea, personificazione del vento del nord nella mitologia greca.

La bora non si orienta in un'unica direzione, secondo la legge di Buys Ballot, ma fluttua intorno ad una direzione media che è tipica per ogni località.

La sua caratteristica è di essere un vento "discontinuo", ovvero di manifestarsi con raffiche più forti, intervallate dalle raffiche meno intense. Tali raffiche sono comunemente dette refoli. Soffia specialmente in inverno, ed è denominata bora scura quando il cielo è coperto e c'è anche pioggia o neve.




L'aria artica continentale, relativamente densa e secca, scende al Mediterraneo da più varchi, chiamati porte sull'Adriatico: quella che interessa il Triveneto in particolare, fluisce attraverso la porta di Postumia considerata la "porta della Bora" per antonomasia, una depressione della catena alpina nelle Alpi Giulie, tra l'altopiano carsico del Monte Nanos e il gruppo del Monte Nevoso in Slovenia, essa investe particolarmente il settore triestino, per poi interessare in modo attenuato una fascia limitata a nord-ovest dal monfalconese e a sud-est dalla parte settentrionale dell'Istria.

La bora più conosciuta in Italia è proprio quella di Trieste. Nel golfo mantiene la direzione principale E-NE, come in tutto l'Alto Adriatico, causando un vivace moto ondoso e di deriva. Nella Venezia Giulia, il vento, a causa delle grandi differenze di temperature che si instaurano tra l'altopiano del Carso, molto più freddo, e il litorale, sensibilmente più caldo, si rinforza notevolmente, divenendo furioso e turbolento, con raffiche che possono superare la soglia dei 150–160 km/h.



La bora a Trieste – Cinecitta Luce

C'era una volta...

Foto del gruppo fb TRIESTE CHE NON C'E' PIU'


Con un'intensità inferiore del 20%, la bora interessa spesso anche alcune località della provincia di Gorizia, tra le quali Gorizia e Monfalcone, e della provincia di Udine, come Cividale del Friuli e le Valli del Natisone, nonché i comuni confinanti con il Collio Sloveno.  Nel semestre invernale questo tipo di vento in tutte le zone summenzionate può raggiungere e superare velocità di 35–40 m/s e può durare per diversi giorni causando danni.


Particolare della rosa dei venti,
posta all'estremità del Molo Audace


Record di velocità

La misurazione dei record della bora è sempre alquanto controversa, essendo i dati registrati in siti diversi, con strumentazioni a volte non rispondenti alle norme WMO.

I dati di velocità più elevati si raggiungono nella fascia di transizione tra terraferma e mare aperto, come sui moli del porto.

Il record ufficiale di 171 km/h, è stato registrato nel 1954 dall'Istituto Talassografico, prima che la forza del vento spaccasse l'anemometro.

Il 10 marzo 2010 (152 km/h), gli strumenti dell'Istituto Nautico, posizionati però fuori norma WMO,  hanno registrato una raffica a 188 km/h.



Il nostro primo camper ribaltato dalla bora a Trieste,
il 10 marzo 2010


Tra il 1° e il 2 marzo 2011, la bora ha battuto il record precedente, con una velocità di 163 km/h registrata dall'OSMER, 149 km/h calcolati dall'ISMAR e 173 km/h dal Nautico. Una raffica di addirittura 171 km/h è stata registrata invece a Prosecco.

Tra venerdì 10 e sabato 11 febbraio 2012, quando sulla zona di Trieste sono state registrate raffiche da E-NE di intensità straordinaria, mentre presso l'anemometro dell'ISMAR sul molo F.lli Bandiera si è archiviata una raffica di picco di ben 50.8 m/s, ossia quasi 182.88 km orari, l'adiacente stazione dell'OSMER, sullo stesso molo e a pochissimi metri di distanza ha invece segnato una raffica di picco di "soli" 168 km/h.


CURIOSITA'

Cartoline

C'era una volta...
Foto del gruppo fb TRIESTE CHE NON C'E' PIU'


Detti
Un antico detto dei vecchi della Venezia Giulia, soprattutto fiumani e triestini, recita: "la Bora nasce a Segna, si sposa a Fiume e muore a Trieste".

Un altro detto tipicamente triestino dice: "la Bora nassi in Dalmazia, la se scadena a Trieste e la mori a Venessia", ovvero la bora nasce in Dalmazia, raggiunge la potenza massima a Trieste e muore a Venezia.

Fumetti
La bora triestina viene citata nel fumetto di Topolino n. 3070 uscito in edicola il 24 settembre 2014


Foto di Roberto Suppancich - Gruppo fb TRIESTE CHE NON C'E' PIU'


Leggende
Diverse sono le leggende che raccontano della bora

Letteratura
Diversi sono gli autori che hanno scritto della bora


La bora
Dettaglio della rosa dei venti, posta all'estremità del Molo Audace

Riviste
La coperina de La domenica del Corriere del 12 febbraio 1950 è stata dedicata alla bora.

Fonte: wikipedia

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