Il molo San Carlo venne costruito tra il 1743 ed il 1751 sulla carcassa di una fregata imperiale asburgica di settanta cannoni, la nave San Carlo, affondata per cause sconosciute, alla quale venne intitolato. La sua lunghezza iniziale era di 95 metri ed era unito alla terraferma tramite un piccolo ponte di legno.
Nel 1778 venne allungato di 19 metri e tra il 1860 e il 1861 di altri 132 metri, raggiungendo così gli attuali 246 metri. Inoltre, il ponte venne eliminato ed il molo venne congiunto direttamente alla riva.
- Il molo - |
Il suo nome attuale lo deve ad un'altra nave, il cacciatorpediniere Audace, la prima nave della Regia Marina, l'armata navale del Regno d'Italia, che entrò nel porto di Trieste attraccando al molo, il 3 novembre 1918.
C'era una volta...
Il molo San Carlo
In ricordo di questo fatto nel 1922 il suo nome venne modificato in molo Audace; alla sua estremità, nel 1925, venne posta una rosa dei venti in bronzo, con al centro un'epigrafe che ne ricorda l'approdo.
Dalla fine del molo, che separa il Bacino di San Giorgio dal Bacino di San Giusto del Porto Vecchio, si ha una delle più belle panoramiche sulle rive e sul Golfo di Trieste.
La rosa dei venti, all'estremità del Molo Audace
Dalla fine del molo, che separa il Bacino di San Giorgio dal Bacino di San Giusto del Porto Vecchio, si ha una delle più belle panoramiche sulle rive e sul Golfo di Trieste.
Il molo è ricordato da Umberto Saba (1883-1957) il quale gli dedicò una poesia, immortalandolo con il nome San Carlo.