Scoprire il Friuli-Venezia Giulia - Il Cacciatorpediniere Audace


L'Audace è stato un Cacciatorpediniere, declassato poi a Torpediniera, della Regia Marina, l'armata navale del Regno d'Italia.


C'era una volta...
Foto del gruppo fb TRIESTE CHE NON C'E' PIU'


Altre navi con il nome Audace

La prima unità italiana a portare il nome Audace è stata un Cacciatorpediniere costruito nei cantieri Orlando di Livorno, completato nel 1914 ed affondato nel l'estate del 1916 per speronamento.

La seconda unità a chiamarsi Audace è stata il Cacciatorpediniere lanciamissili Audace, capoclasse della classe omonima e andato in disarmo nel 2006, che a testimonianza del legame con la città di Trieste ha ricevuto la bandiera di guerra dal Comune di Trieste.


Vita operativa

Ordinato nel 1913 ai cantieri Yarrow di Glasgow dalla Marina imperiale giapponese, avrebbe dovuto in origine appartenere alla classe Urakaze e chiamarsi Kawakaze.

Nel 1916, tuttavia mentre si trovava ancora in costruzione, venne acquistato dalla Regia Marina, l'armata navale del Regno d'Italia, per sopperire alla carenza di siluranti e per la sua, per l'epoca, elevata velocità di 30 nodi. La nave subì, quindi, alcune modifiche rispetto al progetto iniziale.

Inizialmente si era deciso di chiamarlo Intrepido, nome di un cacciatorpediniere affondato nel 1915 per l'urto contro una mina, ma la scelta cadde su Audace, nome di un altro cacciatorpediniere affondato per speronamento nell'estate del 1916.


Il cacciatorpediniere Audace alla fine della Prima guerra mondiale

Il 3 novembre 1918 salpò da Venezia insieme ai cacciatorpedinieri La MasaMissori e Fabrizi, ai quali si aggiunsero le torpediniere Climene e Procione, e fece rotta per Trieste, dove giunsero alle 16:10.

Poiché l'Audace è stata la prima nave della formazione italiana ad attraccare a Trieste, nel 1922 il Molo San Carlo venne ribattezzato Audace, mentre il lungomare contiguo assunse il nome di Riva 3 Novembre.

Nel 1925, all'estremità del molo venne posta una rosa dei venti in bronzo, con al centro un'epigrafe che ne ricorda l'approdo.




La rosa dei venti, all'estremità del Molo Audace


Dalla formazione sbarcarono i Bersaglieri del 7° e dell'11° Reggimento e 200 Carabinieri Reali. Il Generale Carlo Petitti di Roreto (1862-1933), che si trovava a bordo dell'Audace, proclamò l'annessione della città all'Italia.

Dopo essersi recata a Zara il 7 novembre, per sbarcarvi una compagnia di marinai e provviste per la popolazione civile, la nave tornò a Trieste il 10 novembre scortata dalle torpediniere 16 OS e 68 PN e con a bordo il Re Vittorio Emanuele III di Savoia (1869-1947) e i Generali Armando Diaz (1861-1928) e Pietro Badoglio (1871-1956).

Destinata alla Divisione Speciale e posta in riserva, la nave venne declassata a torpediniera il 1° ottobre 1929.


La torpediniera Audace durante la Seconda guerra mondiale

All'entrata dell'Italia nella Seconda guerra mondiale l'Audace aveva base a La Spezia e partecipò al conflitto in ruoli secondari, essendo ormai vecchia e superata.

All'entrata in vigore dell'Armistizio di Cassibile (8 settembre 1943), la nave si trovava al molo di Trieste, lo stesso a cui aveva dato il nome.

Il giorno seguente lasciò Trieste e si trasferì a Venezia da dove in seguito ripartì per dirigersi verso un porto alleato del sud; a causa di guasti tecnici, fu però obbligata ad invertire la rotta rientrando a Venezia, dove venne catturata dalle truppe tedesche.

Incorporata nella k.u.k. Kriegsmarine ovvero l'Imperial Regia Marina austro-ungarica il 21 ottobre 1943 e ribattezzata TA 20, venne impiegata nel mar Adriatico negli ultimi mesi del 1943, partecipando alla posa di mine e a missioni di scorta. Durante una di queste venne affondata.

Il 1° novembre 1944 due corvette vennero inviate da Zara all'isola di Arbe in missione di trasporto truppe, scortate dalla TA 20; avvistate alle 19.50 dello stesso giorno al largo dell'isola di Pago da due cacciatorpedinieri britannici, vennero distrutte in breve tempo dalle navi inglesi. I due cacciatorpedinieri inglesi ebbero la meglio anche sulla TA 20 che fu dapprima centrata in plancia causando la morte del comandante e degli ufficiali, poi venne colpita nella sala macchine; tentò di ripiegare ed allontanarsi, ma, irrimediabilmente danneggiata, dovette essere abbandonata dall'equipaggio e si inabissò. I due cacciatorpedinieri britannici recuperarono 71 sopravvissuti, mentre altri venti vennero salvati il giorno seguente da un'unità tedesca, che li portò a Trieste.


Il relitto

Il relitto della TA 20, individuato nell'agosto del 1999 dai subacquei triestini Leonardo Laneve e Mario Arena, giace alla profondità di 80 metri tra le isole di Pago e di Lussino, leggermente inclinato sulla fiancata di sinistra, con le strutture esterne notevolmente incrostate, ma tutti gli armamenti ben visibili e in perfetto stato di conservazione.

A metà del Faro della Vittoria, a Trieste, è esposta un'ancora che si dice essere appartenuta all'Audace, mentre in realtà si tratta dell'ancora della R.N. Berenice. Come detto, infatti, il relitto dell'Audace venne individuato solo nel 1999.


AncoraAudace
L'ancora alla base del Faro della Vittoria
che si dice essere quella dell'Audace,
ma che in realtà è quella della R.N. Berenice
(di Tiesse)
Fonte immagine: Wikimedia Commons


SCHEDA

- Tipo: Cacciatorpediniere (1916-1929), Torpediniera (1929-1944)
- Proprietà: Regia Marina (1916-1943), Kriegsmarine (1943-1944)
- Cantiere: Yarrow, Glasgow
- Impostata: 1° ottobre 1913
- Varata: 27 settembre 1916
- Entrata in servizio: 23 dicembre 1916
- Situazione attuale: catturata all'Armistizio ed incorporata nella Kriegsmarine come TA 20, affondata in combattimento il 1° novembre 1944

Fonte: wikipedia

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