Il Mulino di Rivis, meglio conosciuto come Mulino nuovo, è situato nel borgo omonimo, vicino al fiume Tagliamento, in Via Molino Nuovo.
Esso sfrutta le acque della roggia di San Odorico o Roggia di Codroipo, che, costruita nel XI o XII secolo, ebbe grande importanza per Rivis nel Basso Medioevo.
Appartenente, assieme ad altri 4, alla famiglia nobile dei Savorgnan, il Mulino iniziò la sua attività nel 1776 ed è tutt'oggi funzionante.
Il Mulino di Rivis
Le due macine in pietra per la lavorazione delle granaglie, ancora oggi molto ben conservate e visibili all'esterno del Mulino sulla parete di fronte all'ingresso, vennero sostituite da una struttura a laminatoio, costituita da coppie di cilindri in acciaio rigato che, avvicinandosi e allontanandosi ritmicamente tra di loro, sminuzzano i chicchi del granoturco.
Gli spazi all'interno del Mulino, destinati un tempo alla lavorazione
delle farine, sono stati
trasformati in Museo del Territorio e in laboratorio dell'arte
molitoria.
Vi sono conservate diverse attrezzature come i setacci, il tof, la mescule, diversi strumenti per la sgranatura delle pannocchie, il brustulìn utilizzato per la tostatura dell'orzo ed anche uno strumento costituito da rete e graticci che veniva utilizzato dai mugnai per pescare il pesce nella roggia. Da segnalare anche le vecchie pile, utilizzate per la brillatura del riso e dell'orzo, sempre sfruttando la forza dell'acqua.
Vi sono conservate diverse attrezzature come i setacci, il tof, la mescule, diversi strumenti per la sgranatura delle pannocchie, il brustulìn utilizzato per la tostatura dell'orzo ed anche uno strumento costituito da rete e graticci che veniva utilizzato dai mugnai per pescare il pesce nella roggia. Da segnalare anche le vecchie pile, utilizzate per la brillatura del riso e dell'orzo, sempre sfruttando la forza dell'acqua.
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