Livia Caterina Petra Penso nasce a Trieste nel 1912.
Lya Franca con Vittorio De Sica (1901-1974)
sul set del film Gli uomini che mascalzoni...
Fonte immagine: Wikipedia
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E' appena quattordicenne quando, nel 1926, la Fox Film Corporation indice un concorso per trovare volti nuovi ma soprattutto il "nuovo" Rodolfo Valentino, simbolo della bellezza italiana in America, scomparso prematuramente nell'agosto di quello stesso anno.
I vincitori del concorso
sono il milanese Alberto Rabagliati per la categoria uomini e la triestina
Marcella Battelini (1909-1994) per la categoria donne.
Spinta dall'entusiasmo per la vittoria di una concittadina, nella primavera del 1927 Livia si presenta al primo concorso Miss Trieste promosso da una piccola casa di produzione locale che promette alle vincitrici un viaggio verso Hollywood ed un contratto con la Paramount Pictures.
Spinta dall'entusiasmo per la vittoria di una concittadina, nella primavera del 1927 Livia si presenta al primo concorso Miss Trieste promosso da una piccola casa di produzione locale che promette alle vincitrici un viaggio verso Hollywood ed un contratto con la Paramount Pictures.
Le selezioni si svolgono
al Cinema del Corso. La casa di produzione monta persino un corto sulle
finaliste dal titolo Il trionfo di Venere che viene proiettato nello stesso
cinema dal 20 al 23 maggio di quell'anno.
A trionfare c'è anche la
quindicenne Livia Penso. Le vincitrici, però, non faranno mai alcun viaggio in
America e, men che meno, non firmeranno mai alcun contratto con la Paramount.
L'anno seguente Livia raggiunge
gli uffici di produzione La Società Anonima Stefano Pittaluga a Torino. Grande
appassionato di cinema, a lui si riconosce il merito di avere introdotto in
Italia il cinema sonoro; delle oltre duecento sale cinematografiche delle quali
era proprietario, molte già nel 1930 erano dotate di un apparecchio in grado di
riprodurre il suono.
Pittalunga conosce Livia
ma, giudicandola troppo giovane, non la prende in considerazione.
Nel 1930 lo stesso
Pittalunga ritrova Livia, che nel frattempo ha assunto il nome d'arte di Lya Franca, sul set del suo primo cortometraggio
intitolato Arietta antica,
considerato l'inizio della carriera artistica dell'attrice.
L'anno seguente gira un
altro cortometraggio La stella del Cinema e
fra il 1930 e il 1931 Lya lavora per Alessandro
Blasetti, nel film Resurrectio, il primo film sonoro del cinema italiano.
E' del 1931 il film Corte d'assise di Guido Brignone, ma la notorietà viene raggiunta nel 1932 con Gli uomini che mascalzoni... di Mario Camerini: è a
lei che un giovanissimo Vittorio De Sica dedica la canzone Parlami d'amore Mariù.
Sempre in quell'anno Livia conosce l'aiuto regista Mario Sequi, che sposa non molto tempo dopo, ritirandosi definitivamente dalle scene.
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