Fausto Antonioli (Bergamo, 1814 – Udine, 1882) è stato un pittore italiano.
Biografia
Originario di Bergamo, negli anni Quaranta fu allievo di Giuseppe Diotti (1779-1846) presso l'Accademia Carrara ma completò la sua formazione presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia, sotto la guida del pittore neoclassico Odorico Politi e del paesaggista Francesco Bagnara (1784-1866).
Fin dai suoi esordi nel 1839 si distingue come ritrattista e per i suoi dipinti di paesaggio, con i quali si presentò nel 1844 all'Esposizione di Belle Arti dell'Accademia Carrara di Bergamo. La sua presenza è attestata anche a Firenze e Roma, dove eseguì vedute prospettiche dei principali monumenti cittadini animate da scene di vita popolare.
Attorno al 1850 si trasferì definitivamente a Udine, dove ricoprì l'incarico di insegnante presso la Scuola di Arti e Mestieri. Con la sua pittura allineata ai dettami della tradizione accademica ottiene in breve il favore dell'aristocrazia friulana che gli commissionò vedute cittadine, oltre a numerosi ritratti e nature morte con fiori. Quest'ampia produzione si protrasse fino agli anni Settanta e si caratterizzò nella maturità per l'adozione di un realismo più intenso nei ritratti, non estraneo a suggestioni fotografiche. L'impiego di fotografie come fonte d'ispirazione, probabilmente, fu una pratica nota all'artista grazie all'amicizia stretta con il Conte Augusto Gabriele Agricola, tra i primi sperimentatori della tecnica fotografica in Friuli.
Alcune opere:
Originario di Bergamo, negli anni Quaranta fu allievo di Giuseppe Diotti (1779-1846) presso l'Accademia Carrara ma completò la sua formazione presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia, sotto la guida del pittore neoclassico Odorico Politi e del paesaggista Francesco Bagnara (1784-1866).
Fin dai suoi esordi nel 1839 si distingue come ritrattista e per i suoi dipinti di paesaggio, con i quali si presentò nel 1844 all'Esposizione di Belle Arti dell'Accademia Carrara di Bergamo. La sua presenza è attestata anche a Firenze e Roma, dove eseguì vedute prospettiche dei principali monumenti cittadini animate da scene di vita popolare.
Attorno al 1850 si trasferì definitivamente a Udine, dove ricoprì l'incarico di insegnante presso la Scuola di Arti e Mestieri. Con la sua pittura allineata ai dettami della tradizione accademica ottiene in breve il favore dell'aristocrazia friulana che gli commissionò vedute cittadine, oltre a numerosi ritratti e nature morte con fiori. Quest'ampia produzione si protrasse fino agli anni Settanta e si caratterizzò nella maturità per l'adozione di un realismo più intenso nei ritratti, non estraneo a suggestioni fotografiche. L'impiego di fotografie come fonte d'ispirazione, probabilmente, fu una pratica nota all'artista grazie all'amicizia stretta con il Conte Augusto Gabriele Agricola, tra i primi sperimentatori della tecnica fotografica in Friuli.
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