Scoprire il Friuli-Venezia Giulia - Il bagno La Lanterna, detto "el pedocin" (Trieste)


Inaugurato nel 1903, il bagno popolare La Lanterna nacque a fine Ottocento, sulle ceneri di un altro stabilimento balneare, il bagno Fortuna, lungo il molo di Santa Teresa, oggi molo Fratelli Bandiera, il luogo preferito dal popolo per prendere il sole sulle rocce chiamate cape, come i merletti sugli abiti delle signore.

Esso deve il suo nome ufficiale alla lanterna, costruita sul molo nel 1832.

Da sempre è noto come el Pedocin che in dialetto significa "piccolo pidocchio": la delle leggenda vuole, infatti, che questo tratto di spiaggia venisse utilizzato dai soldati di Francesco Giuseppe I d'Austria (1830-1916) che venivano a "spidocchiarsi" al mare. 


Alcuni storici ritengono che il soprannome del bagno derivi, invece, dalla miriade di persone che lo affollavano. In dialetto infatti le cozze sono chiamate proprio pedoci.

In realtà il primo nome popolare del bagno fu ciodin ovvero "piccolo chiodo" poiché i bagnanti si portavano da casa i chiodi per appendere gli abiti.

Sin dall'inizio della sua costruzione la spiaggia di sassi venne divisa da una palizzata centrale costruita inizialmente in legno e cementificata tre anni più tardi, in due zone, una per gli uomini e una per le donne, e questo per impedire atti "contrari alla decenza".

Le pene contro eventuali sconfinamenti fra le due zone erano molto severe: si andava dalle multe fino all'arresto. Molti erano anche i divieti: non si potevano introdurre cani o cavalli, erano proibiti canti e schiamazzi, era vietato arrampicarsi sul molo o passeggiarvisi sopra.

A fine anni Ottanta venne indetto persino un referendum per decidere se mantenere o meno il muro: all'unanimità si decise di mantenerlo.

Pare fosse il bagno più popolare di Trieste, frequentato dalle famiglie cittadine meno ricche (è rimasto gratuito fino al 1984), nel quale i figli e nipoti maschi potevano stare dalla parte delle donne fino al raggiungimento del metro di altezza. Oggi il Comune di Trieste ha spostato il limite ai 12 anni di età.

Qui hanno preso la tintarella personalità famose legate a Trieste, come lo scrittore irlandese James Joyce (1882-1941).

I colori sono ancora oggi come quelli originali: il muro divisorio, altro tre metri nel punto più basso e che prosegue nel mare, è bianco, come i pilastri e le docce,  mentre finestre e gli sfondi dei porticati sono azzurri.

Esempio unico in Europa, il Pedocin è stato spesso oggetto di interesse di diversi programmi televisivi, servizi di telegiornali da parte di emittenti non solo italiane ma anche, ad esempio, belga e francesi.

Come arrivare: linea 8 oppure linea 9 Trieste Trasporti

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