Sorto sulle rovine di un fortino romano e dove, con molta probabilità, vi era un castelliere preistorico, il Castello di Villalta viene citato per la prima volta nel 1158.
Nel 1216 Enrico il Vecchio di Villalta riuscì prima a resistere all'assedio e poi a respingere le truppe di Ezzelino III da Romano.
Durante la rivolta contadina del 1511, passata alla storia come Crudele giovedì grasso, venne assalito e semidistrutto. Pochi giorni più tardi un violento terremoto distrusse ciò che si era salvato.
La doppia cinta muraria, i camminamenti di ronda, il ponte
levatoio, le torri di difesa ed i pittoreschi e romantici cortili interni ben
riflettono un'epoca di grandezza e di importanza strategica.
Nel piano nobile, decorato con affreschi del '600, si
trovano il salone dei Patriarchi, le Sale Imperiali, la Sala del Tasso e la
Sala degli Alberi Genealogici.
La Cappella Gentilizia, di epoca rinascimentale, con la pala
della Madonna della Corona, concede un'ulteriore tocco mistico all'ambiente.
Il Castello è recentemente ritornato in possesso della famiglia dei Conti di Caporiacco.
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