La sconosciuta è un film del 2006 diretto da Giuseppe Tornatore.
Presentato nella sezione Première della Festa del Cinema di Roma 2006, è uscito nelle sale italiane il 20 ottobre 2006.
Sei anni dopo Malèna, il regista siciliano torna al cinema con un film ispirato ad alcuni fatti di cronaca riguardanti il racket della prostituzione di ragazze provenienti dall'Europa dell'Est e sullo sfruttamento dei loro uteri per dare figli a coppie che non possono averne.
Il film è stato girato anche a Trieste e Udine.
Trailer La sconosciuta - 2006
SCHEDA DEL FILM
Il film è stato girato anche a Trieste e Udine.
Trailer La sconosciuta - 2006
Trama
Irena, una ex-prostituta ucraina, è quanto mai determinata
nella ricerca di un lavoro in un palazzo di eleganti appartamenti di Velarchi,
una fittizia città del Nord-Est italiano, e comincia, dopo aver stretto un
patto con l'ambiguo portiere, ad occuparsi della pulizia della scala. In
realtà, fa questo per riuscire a trovare un lavoro per la famiglia Adacher, che
risiede nel palazzo. Irena fa amicizia con Gina, che si prende cura della
figlia degli Adacher, Tea, e vive nell'appartamento con la famiglia.
Quando Gina rimane gravemente ferita in seguito a una caduta
per le scale causata da Irena, che in seguito si adopererà sia per farla
assistere in un ospizio, sia a farle firmare i documenti di versamento sul
conto di Tea, che Gina aveva aperto per farle un regalo di compleanno, una
sorpresa che avrebbe avuto una volta cresciuta: versamenti che provvede adesso
proprio Irena ad effettuare, l'ucraina viene assunta per prendere il suo
posto.
Attraverso alcuni flashback parziali, dilazionati nel corso
di tutto il film e che risultano in un progressivo disvelarsi del mistero della
sconosciuta, anche il suo nome è diverso rispetto a quello impostole nella sua
vita precedente, gli spettatori scoprono che Irena era stata oggetto di
turpe, indicibile violenza fisica e psicologica, e costretta da Muffa, il suo protettore aguzzino, a dare alla luce nove bambini, tutti quanti a lei
strappati fin dalla nascita e venduti a famiglie adottive.
Tuttavia, nonostante
tanto dolore, aveva conosciuto e si era innamorata, riamata, di un giovane
italiano che voleva liberarla dall'inferno nel quale Muffa l'aveva
imprigionata. Questi aveva fatto uccidere il ragazzo ed Irena, divorata
dall'odio, lo aveva massacrato a colpi di forbice, derubandolo di un ingente
quantitativo di denaro, partendo poi alla ricerca della bimba generata con il
suo uomo e aveva creduto di identificarla proprio nella piccola Tea. Da qui il
suo piano ai danni della famiglia Adacher.
Alcuni documenti che Irena trova nell'appartamento
dimostrano che Tea è stata adottata e ciò convince definitivamente la donna che
la bambina sia davvero sua figlia. Inoltre, in lei, vittima di una rarissima
malattia neurologica che la rende incapace di tutelarsi dalle offese, dai
pericoli, dalle cadute, Irena continua a rivedere flashback delle sue
terrificanti esperienze, e si adopera per farla reagire al trauma del trovarsi
continuamente indifesa e vittima sia della malattia sia della malvagità altrui.
In Valeria Adacher le perplessità nei confronti di Irena si
fanno sempre più gravi e alla fine la bambinaia viene licenziata, nonostante il
legame di affetto che si è sviluppato tra Irena e la bambina. L'ex-protettore
di Irena, però, non è morto: si mette sulle sue tracce, scopre il suo
nascondiglio e manda degli scagnozzi a casa sua perché la pestino a sangue e la
convincano a restituire il maltolto. In seguito, Muffa fa uccidere Valeria,
divenuta troppo sospettosa. A questo punto Irena, facendo credere a Muffa
d'aver ceduto alle sue pressioni e fingendo di condurlo nel luogo dove sono
nascosti i soldi, lo colpisce mortalmente alla testa.
Il padre di Tea si trasferisce in un nuovo appartamento dove
ha preparato anche una stanza per Irena, ma in seguito al ritrovamento di
alcuni effetti personali di Irena nella macchina dove Valeria è stata uccisa
(in realtà lasciati da Muffa), questa viene arrestata, giudicata per omicidio -
quello veramente commesso - e condannata alla prigione. Solo a questo punto si
chiarisce tutta la sua storia.
Tea, che con Irena ha stabilito ormai un profondo rapporto,
vistasi abbandonata si rifiuta di mangiare, fino a quando il giudice consente
che Irena si rechi all'ospedale a trovarla ed a confortarla. I test del DNA
rivelano che Tea non è la figlia di Irena ed un nuovo flashback svela l'origine
di questo terribile malinteso che ha generato una lunga spirale di sangue e di
dolore: pressata dalle continue richieste della ragazza in merito al cognome
della famiglia che ha adottato la bimba concepita con il suo uomo italiano,
Genna Lucrezia, la donna che aiuta Muffa a far partorire le prostitute, si vede
costretta a chiedere lumi al protettore. Questi, che non conosce l'identità
delle famiglie adottive, si rigira tra le dita la catenina d'oro che ha al
collo e le suggerisce di dire ad Irena un cognome a caso, quello che lui legge
sul retro del ciondolo: Adacher, in realtà semplicemente il marchio di fabbrica
degli orafi.
L'ultima scena mostra Irena che, uscita dal carcere, si
siede su una panchina; arriva una ragazza con l'aria di aspettare un
appuntamento. I capelli, il sorriso, lo sguardo di reciproco riconoscimento
delle identità come del reciproco affetto rivelano che quella ragazza è proprio
Tea, che non l'ha mai dimenticata.
SCHEDA DEL FILM
Anno: 2006
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere: drammatico,
thriller, mistery
Regia: Giuseppe
Tornatore
Interpreti e personaggi:
- Ksenia Rappoport - Irena
- Michele Placido - Muffa
- Claudia Gerini - Valeria Adacher
- Pierfrancesco Favino - Donato Adacher
Fonte: wikipedia
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