Personalità legate al Friuli-Venezia Giulia - Angelo DORFLES, detto Gillo (Trieste, 1910)


Angelo Dorfles, detto Gillo (Trieste, 12 aprile 1910), è un critico d'arte, pittore e filosofo italiano.


Biografia

Di padre goriziano e madre genovese, è laureato in medicina, con specializzazione in psichiatria. Parallelamente agli studi in ambito medico, sin dai primi anni Trenta si dedica allo studio della pittura, dell'estetica e in generale delle arti.

La conoscenza dell'antroposofia di Rudolf Steiner, acquisita a partire dal 1934 grazie alla partecipazione a un ciclo di conferenze a Dornach, orienta la propria arte pittorica verso il misticismo, denotando una vicinanza più ai temi dominanti dell'area mitteleuropea che a quelli propri della pittura italiana coeva.

Professore di estetica presso le università di Milano, di Cagliari e di Trieste, nel 1948 fonda, insieme ad Atanasio Soldati, Galliano Mazzon, Gianni Monnet e Bruno Munari, il Movimento per l'arte concreta, del quale contribuisce a precisare le posizioni attraverso una prolifica produzione di articoli, saggi e manifesti artistici. Per tutti gli anni Cinquanta prende parte a numerose mostre del MAC, in Italia e all'estero: espone i suoi dipinti alla Libreria Salto di Milano nel 1949 e nel 1950 e in numerose collettive, tra le quali la mostra del 1951 alla Galleria Bompiani di Milano, l'esposizione itinerante in Cile e Argentina nel 1952, e la grande mostra Esperimenti di sintesi delle arti, svoltasi nel 1955 nella Galleria del Fiore di Milano.

Nel 1954 risulta componente di una sezione italiana del gruppo ESPACE.

Nel 1956 da il proprio contributo alla realizzazione dell'Associazione per il disegno industriale.

Si dedica quindi in maniera pressoché esclusiva all'attività critica sino a metà degli anni Ottanta.

Solo nel 1986, con la personale presso lo Studio Marconi di Milano, torna a rendere pubblica la propria produzione pittorica, che ha coltivato anche negli ultimi anni successivi.


Contributi e opere

Considerevole è stato il suo contributo allo sviluppo dell'estetica italiana del dopoguerra, a partire dal Discorso tecnico delle arti (1952), cui hanno fatto seguito tra gli altri Il divenire delle arti (1959) e Nuovi riti, nuovi miti (1965). 

Nelle sue indagini critiche sull'arte contemporanea, Dorfles si è sovente soffermato ad analizzare l'aspetto socio-antropologico dei fenomeni estetici e culturali, facendo ricorso anche agli strumenti della linguistica.

È autore di numerose monografie su artisti di varie epoche: Bosch, Dürer, Feininger, Wols, Scialoja.

Ha inoltre pubblicato due volumi dedicati all'architettura intitolati Barocco nell'architettura moderna e L'architettura moderna, ed un famoso saggio sul disegno industriale dal titolo Il disegno industriale e la sua estetica (1963).

Dorfles è il primo, già nel 1951, a vedere tendenze barocche nell'arte moderna riferendole all'architettura moderna in Barocco nell'architettura moderna. Nel 1995 contribuisce al Manifesto dell'antilibro, presentato ad Acquasanta (GE), in cui esprime la valenza artistica e comunicativa dell'editoria di qualità e il ruolo del lettore come artista. A Genova si occupa anche del lavoro del pittore Claudio Costa.

Il 20 settembre 2003 è presente alla presentazione del libro Materia Immateriale, biografia di Claudio Costa, a cura di Miriam Cristaldi, di cui Dorfles ha scritto la prefazione. L'editore Castelvecchi ha pubblicato Horror Pleni. La (in)civiltà del rumore (2008), in cui analizza come la "scoria massmediatica" dei nostri tempi abbia soppiantato le attività culturali, Conformisti (2009) e Fatti e Fattoidi (2009). Nel 2009 pubblica un inedito d'eccezione Arte e comunicazione, in cui mette la teoria alla prova con alcune applicazioni concrete particolarmente rilevanti e problematiche come il cinema, la fotografia, l'architettura.

Il 24 marzo 2010 è uscito Irritazioni-Un'analisi del costume contemporaneo, uscito nella collana Le navi dell'editore Castelvecchi. Con la sua ironia Dorfles ha raccolto le prove della sua inconciliabilità con i tempi che corrono. Nel libro c'è una critica sarcastica e corrosiva all'attuale iperconsumismo.

Nel settembre 2010 Comunicarte Edizioni, pubblica 99+1 risposte di Gillo Dorfles nella collana Carte Comuni. Un'intervista "lunga un secolo" con la quale il critico ripercorre la sua vita e alcuni incontri d'eccezione: da Italo Svevo (1961-1928) a Andy Warhol, da Leo Castelli a Leonor Fini (1907-1996).

Piero Dorfles è suo nipote.


Onorificenze

Numerose sono le onorificenze di cui è stato insignito, tra le quali: Compasso d'oro dell'associazione per il design industriale (ADI), Medaglia d'oro della Triennale, Premio della critica internazionale di Girona, Franklin J. Matchette Prize for Aesthetics.

È Accademico onorario di Brera e Albertina di Torino, membro dell'Accademia del Disegno di Città del Messico, Fellow della World Academy of Art and Science, Dottore honoris causa del Politecnico di Milano e dell'Università Autonoma di Città del Messico.

È stato insignito dell'Ambrogino d'oro dalla città di Milano, del Grifo d'Oro di Genova e del riconoscimento San Giusto d'Oro.

Nell'aprile 2007, l'Università di Palermo, su proposta del DPCE, gli conferisce la laurea honoris causa in Architettura. Il 13 novembre 2012, a 102 anni Dorfles ha ricevuto dall'Università di Cagliari la laurea honoris causa in Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale.

Fonte: wikipedia

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