All'interno troviamo agli affreschi di Gianfranco del Zotto, noto come Gianfrancesco da Tolmezzo (1450-1511) e la pala dell'altare opera de il Bellunello (1430-1494), ritrovata dopo un furto avvenuto nel 1972.
La Chiesetta di San Floriano
La Chiesetta di San Floriano
La pala, firmata Andrea Belunelo de Sanvido e datata 1480, è un polittico a otto scomparti.
In alto troviamo l'Arcangelo Gabriele, l'Annunciazione a Maria e, al centro, il Cristo Risorto.
Nello scomparto principale è raffigurato San Floriano vestito come un elegante cavaliere, con in mano un modellino di Castello in fiamme: San Floriano era ritenuto infatti il protettore contro gli incendi e le inondazioni, uno dei flagelli dei paesi di montagna dove le costruzioni erano quasi tutte in legno e i freddi mesi invernali costringevano a tenere il focolare sempre acceso. San Floriano, quindi, era molto popolare in Carnia.
Negli altri scomparti troviamo le raffigurazioni di altri Santi e Sante, su due livelli.
Nella parte centrale sono raffigurati:
- a sinistra, con mitra e pastorale, il Vescovo San Nicolò con accanto, con campana e bàcolo, Sant'Antonio Abate
- a destra San Volfango, Abate Benedettino e poi Vescovo di Ratisbona (Sec. X), con mitra e pastorale. La scure ricorda il fatto che con essa il Ssanto delimitava e prendeva possesso dell'area su cui costruire nuovi monasteri, secondo una prassi di retaggio celtico. Questo attrezzo lo deputò anche Santo Patrono dei boscaioli. Accanto è raffigurato Sant'Osvaldo con in mano il corvo
Nella parte inferiore sono raffigurate:
- a sinistra Sant'Orsola, con lo stendardo che ne ricorda la nascita regale e la palma del martirio: è accompagnata dalle Vergini che andarono con lei in pellegrinaggio a Roma e che con lei vennero uccise dagli Unni a Colonia, durante il viaggio di ritorno
- a destra le Sante Dorotea, con il cesto delle rose, Caterina d'Alessandria, con la ruota, e Barbara con la torre.
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