Storia del Friuli-Venezia Giulia - La Galleria di Purgessimo (Cividale del Friuli)


La Galleria di Purgessimo è uno dei pochi esempi di manufatto in caverna in carico alla Fanteria d'Arresto dell'Esercito Italiano.

Fa parte dell'opera difensiva di Ponte San Quirino ed è ubicata a Purgessimo, frazione di Cividale del Friuli, in provincia di Udine.

L'opera ha un'architettura analoga alle fortificazioni del Vallo Alpino ma essendo stata costruita nel secondo dopoguerra non appartiene a quel sistema difensivo.


Caratteristiche

La struttura è stata realizzata sfruttando lo scavo di un vecchio tunnel della Prima guerra mondiale, impiegato nella Battaglia di Cividale del Friuli (27 ottobre 1917) dove gli italiani cercarono di fermare l'avanzata austro-tedesca.

La galleria entrava per circa 150 metri all'interno della montagna.

L'opera era armata con due postazioni per mitragliatrice (denominate M1 e M2) e due postazioni in semiblinda per un cannone da 90/50 (P1 e P2). Le munizioni erano sempre tenute pronte nelle riservette poste nei pressi delle camere di combattimento. Per la messa in azione delle mitragliatrici erano necessari 2 minuti, mentre per quanto riguarda i cannoni occorrevano circa 10 minuti: i maggiori tempi di apprestamento erano dovuti anche alla necessità di posizionare i pezzi alle feritoie, facendoli scorrere su travi metalliche fissate al soffitto.

Quattro rampe di scale a chiocciola metalliche collegano il livello base dell'opera con l'uscita secondaria, posta in quota, e con la cupola osservatorio, accessibile mediante scaletta alla marinara.


Galleria di Purgessimo 2
Scalinata che porta al livello superiore
(di Llorenzi - Opera Propria)
Fonte immagine: Wikimedia Commons


L'ingresso principale è dotato di una caponiera per la sua difesa.

L'opera dispone di una camerata e di altri locali di servizio, tra cui alloggi per ufficiali, servizi igienici, centralino telefonico e perfino un'infermeria.


Galleria di Purgessimo 1
Interno della Galleria
(di Llorenzi - Opera propria)
Fonte immagine: Wikimedia Commons


Il quadro di controllo dell'impianto elettrico era prodotto dalla ditta Marelli, mentre il sistema di condizionamento interno dell'aria era di fabbricazione statunitense. Uno dei problemi maggiori della struttura era infatti costituito dall'umidità, al punto che tutte le mattine i militari dovevano asciugare l'acqua presente nei corridoi per evitare di scivolare.

Nelle adiacenze dell'ingresso principale si trova un locale di servizio per il presidio dell'opera: si tratta di una piccola casetta di lamiera che ospitava i servizi igienici, le docce, la cucina ed uno sgabuzzino.

La struttura è stata sempre presidiata 24 ore su 24, fino alla sua dismissione avvenuta all'inizio degli anni '90.

Nel corso degli anni qui si sono succedute le truppe del 52º Reggimento Fanteria d'Arresto Alpi, del 120° Battaglione Fanteria d'Arresto Fornovo e del 52º Battaglione Fanteria d'Arresto Alpi.


Situazione attuale

L'opera ad oggi risulta inaccessibile: l'area su cui sorge la casermetta di presidio è stata ceduta a privati, l'ingresso secondario è stato chiuso con una griglia metallica e le feritoie dei 90/50 sono state murate.

Fonte: wikipedia

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