Personalità legate al Friuli-Venezia Giulia - Roberto BAZLEN (1902-1965)


Roberto Bazlen, noto anche come Bobi Bazlen (Trieste, 10 giugno 1902 – Milano, 1965), è stato un critico letterario e scrittore.

Studioso in particolare della letteratura tedesca, fu consulente editoriale di varie case editrici italiane, quali Nuove Edizioni Ivrea, Edizioni di Comunità, Bompiani, Astrolabio, Giulio Einaudi e Adelphi.


Biografia

Bazlen nacque nella Trieste ancora asburgica, nel 1902.

Il padre, Eugenio, nativo di Stoccarda e di religione luterana, morì a un anno dalla sua nascita; crebbe quindi nella famiglia della madre, Clotilde Levi, della media borghesia ebraica.

Studiò nella scuola di lingua tedesca Realgymnasium, dove si appassionò alle materie letterarie, grazie anche al suo insegnante, il professor Mayer.

Lasciata Trieste, visse a Genova, Milano e Roma.

Fu amico di Luciano Foà, Adriano Olivetti, Umberto Saba (1883-1957), Giacomo Debenedetti, Italo Calvino e Eugenio Montale che conobbe nell'inverno del 1923, e che gli dedicò la lirica Mediterraneo, negli Ossi di seppia dell'edizione 1928. Fu proprio Bazlen a consigliare a Montale La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1861-1928), di cui fu uno dei primi scopritori, e ad inviargli la foto di Dora Markus, invitandolo a scrivere una poesia su di lei.

Grazie alle sue scelte, fece conoscere in Italia le opere di Sigmund Freud, Franz Kafka, Robert Musil (L'uomo senza qualità), Carl Gustav Jung.

Bazlen non pubblicò nulla in vita, ma nella raccolta Scritti, che comprende anche le Lettere a Montale (1984) vennero presentate le sue opere postume Lettere editoriali (1968), Note senza testo (1970) e Il capitano di lungo corso (1976); quest'ultimo libro è un romanzo, tradotto dal tedesco da Roberto Calasso, che parla di un passante della terra in viaggio secondo uno schema-modello d'ispirazione implicitamente omerica.

La vita di Bazlen è al centro del romanzo Lo stadio di Wimbledon (1983) di Daniele Del Giudice, romanzo adattato al cinema da Mathieu Amalric con il titolo Le Stade de Wimbledon (2002).

Fonte: wikipedia

Nessun commento: