Personalità legate al Friuli-Venezia Giulia - Giovanni DA UDINE (1487-1561)


Giovanni Nani (o Nanni), o Giovanni de' Ricamatori, meglio conosciuto come Giovanni da Udine (Udine, 1487 - Roma, 1561), è stato un pittore, decoratore e architetto italiano.

Fu un importante protagonista della cultura figurativa a Roma all'inizio del XVI secolo.


Udine-CasadiGiovannidaUdine
Casa di Giovanni da Udine
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Vita e opere

Cominciò la sua formazione presso Martino da Udine, detto Pellegrino da San Daniele (1467-1547), poi si stabilì a Venezia presso il Giorgione (1478–1510).



Le Vite - Giovanni da Udine
Illustrazione da
Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori
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Nella bottega di Raffaello

Nel 1514 entrò a Roma nella bottega di Raffaello Sanzio (1483–1520) di cui è considerato uno dei più brillanti allievi e collaboratori.


Casa natale
di Raffaello Sanzio (1483–1520)
-
Urbino, PU -


Di sua mano è, stando a Giorgio Vasari (1511-1574), la natura morta di strumenti musicali alla base del dipinto Estasi di Santa Cecilia opera di Raffaello Sanzio (1483–1520).





Giovanni si specializzò in particolare nelle decorazioni a stucco ed in quelle 'a grottesca', in voga nel 1500. Si trattava di uno stile che riprendeva le antiche decorazioni romane, in particolare quelle che gli artisti rinascimentali potevano ammirare calandosi nelle stanza sotterranee della Domus Aurea (il termine 'grottesca' deriva infatti da 'grotta').

Sue creazioni sono le grottesche delle Logge Vaticane e i rilievi della facciata dello scomparso Palazzo Branconio de L'Aquila.


L'interesse per la natura

Giorgio Vasari (1511-1574), che lo conobbe personalmente, ormai anziano, gli riconobbe una particolare maestria nella raffigurazione di elementi naturali, sia vegetali che animali, e di elementi inanimati come drappi, vasi, instrumenti, casamenti paesi e verdure. In particolare citò spesso il suo taccuino in cui Giovanni da Udine raffigurava dal vero le varie specie di uccelli con un interesse naturalistico che precorre i tempi.

Il suo interesse per la raffigurazione dal vivo ne fanno un precursore del genere della "natura morta" per il suo atteggiamento analitico, acutamente descrittivo e quasi "scientifico". Sue sono le decorazioni a festoni vegetali della loggia della villa Farnesina, in cui rappresentò con ricchezza di dettagli circa duecento specie botaniche, domestiche ed esotiche.

Dopo la morte di Raffaello Sanzio (1483–1520) lavorò per il cardinale Giulio de' Medici, poi papa Clemente VII, a Palazzo Madama (dove entrò in contrasto con Giulio Romano), terminando i lavori nel 1525; successivamente lavorò a palazzo Baldassini ed in altre importanti imprese decorative.

Tra il 1521 e il 1522, lavorò a Firenze per realizzare due soffitti di Palazzo Medici con stucchi dipinti e affreschi a monocromo andati perduti, ancora su commissione del cardinale Giulio de' Medici. A Firenze ritornerà brevemente nel 1532 per realizzare la volta a lacunari della Sagrestia Nuova in San Lorenzo.


GiovannidaUdine
Da Abrégé de la vie des plus fameux peintres
A Paris, Chez De Bure l'Aîné, Quay des Augustins,
du côté du Pont Saint Michel, à Saint Paul (1745)
di Antoine-Joseph Dézallier d'Argenville
(di sconosciuto)
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Ritorno a Udine

Dopo il Sacco di Roma del 1527, ritornò a Udine dove operò anche come architetto, disegnando la Torre dell'Orologio e lavorando ad alcune trasformazioni monumentali della città e del contado.

Sia nel Friuli che nel Veneto portò le novità della cultura figurativa romana e introdusse in particolare il gusto delle decorazioni a stucco "alla romana": realizzò i bassorilievi a stucco nel Camerino di Callisto di Palazzo Grimani a Venezia.

Durante il suo soggiorno a Udine gli venne conferita la direzione dei lavori di ricostruzione del Castello, distrutto dal terribile terremoto del 1511. Nel 1547 egli progettò una scala esterna che dal cortile del lato nord permetteva l'accesso al salone centrale.

Progettò anche altri lavori in città, tra questi si ricorda la fontana davanti la Chiesa di San Giacomo, in Piazza Matteotti e la Torre dell'Orologio.

A Cividale del Friuli progettò la Chiesa dei Battuti e sue sono anche le decorazioni nel Castello a Colloredo di Monte Albano.


Ultimo periodo

Nel 1550 ritornò a Roma come pellegrino del Giubileo, in gran povertà.

È sepolto a Roma nel Pantheon, vicino al suo maestro Raffaello Sanzio (1483–1520).



Pantheon (Roma)

Fonte: wikipedia

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