Giuseppe Wulz (Cave del Predil, 1843 – Trieste, 1918) è
stato un fotografo.
Nel 1860 aprì a Trieste un atelier fotografico che poi venne ereditato dal figlio Carlo (1874-1928) e in seguito dalle figlie di quest'ultimo, Marion e
Wanda (1903-1984). Iniziò in società con un altro fotografo, Luigi Boccalini, ma ben presto
per divergenze personali Wulz intraprese l'attività in modo totalmente autonomo.
La sua produzione fotografica non si limitò ai ritratti,
secondo i canoni dei fotografi dell'epoca, ma si estese anche alla
rappresentazione di paesaggi e di momenti di vita dal vero.
Sperimentò inoltre nuove tecniche e nuovi prodotti alla ricerca di una qualità di stampa migliore, aspetto a cui era molto attento, come, ad esempio il collodio, per passare poi all'albumina ed infine, a partire dal 1880, alla gelatina.
C'era una volta...
Foto del gruppo fb TRIESTE CHE NON C'E' PIU'
Sperimentò inoltre nuove tecniche e nuovi prodotti alla ricerca di una qualità di stampa migliore, aspetto a cui era molto attento, come, ad esempio il collodio, per passare poi all'albumina ed infine, a partire dal 1880, alla gelatina.
Divenne amico del pittore Giuseppe Barison (1853-1931) ma frequentò
anche altri personaggi della scena culturale triestina, tra i quali Giuseppe
Garzolini, Alfredo Tominz, Piero Fragiacomo ed Umberto Veruda (1868-1904), quest'ultimo
amico di Italo Svevo (1861-1928), trasformando il suo atelier in un punto di incontro.
Nella sua attività di ritrattista e di fotografo del
quotidiano, documentò anche gli artisti operanti a Trieste in
quel periodo, tra i quali Arturo Toscanini, Hans Richter, Richard Strauss e
Johannes Brahms.
Fonte: wikipedia
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