Personalità legate al Friuli-Venezia Giulia - Tina MODOTTI (1896-1942)


Assunta Adelaide Luigia Modotti Mondini, meglio conosciuta come Tina Modotti (Udine, 17 agosto 1896 – Città del Messico, 5 gennaio 1942), è stata fotografa e attrice.


Biografia

Infanzia

Tina Modotti nacque a Borgo Pracchiuso, da una famiglia operaia aderente al socialismo della fine Ottocento.

Il padre, Giuseppe, era meccanico e carpentiere, la madre Assunta Mondini cucitrice.

Quando Tina aveva solo due anni, la sua famiglia emigrò in Austria per cercare lavoro. Nel 1905 la famiglia tornò a Udine e lì Tina iniziò a frequentare con profitto le prime classi della scuola elementare. A dodici anni iniziò a lavorare come operaia nella Fabbrica Premiata VellutiDamaschi e Seterie Domenico Raiser per contribuire al mantenimento della numerosa famiglia.

In quegli stessi anni cominciò ad apprendere i primi rudimenti della fotografia frequentando lo studio fotografico dello zio Pietro Modotti.


Tina Modotti come appare nel film Pelle di tigre (1920)
Fonte immagine: Wikimedia Commons


L'emigrazione in America

Nel giugno 1913 lasciò l'Italia e l'impiego per raggiungere il padre, emigrato a San Francisco, e lì cominciò a lavorare in una fabbrica tessile e a dedicarsi al teatro, recitando anche Gabriele D'Aannunzio (1863-1938), Goldoni e Pirandello.

Nel 1918 si sposò con il pittore Roubaix Robo de l'Abrie Richey. I due si trasferirono a Los Angeles per inseguire il sogno di una carriera nell'industria del cinema. 

L'esordio cinematografico della Modotti fu nel 1920 con il film The Tiger's Coat, per il quale venne molto acclamata per il suo "fascino esotico".

Grazie al marito conobbe il fotografo Edward Weston e la sua assistente Margrethe Mather. Nel giro di un anno, la Modotti divenne la sua modella preferita e, nell'ottobre 1921, anche la sua amante. Come detto, Tina Modotti si avvicinò alla fotografia grazie allo zio Pietro che gestiva uno studio fotografico. Anni dopo, a San Francisco, anche suo padre aprì uno studio fotografico, accrescendo sicuramente il suo interesse per questa forma d'arte, ma fu comunque la sua relazione con il fotografo Edward Weston che le permise di mettere in pratica e migliorare le sue capacità, fino a divenire un'artista di fama internazionale. Con Weston, infatti, la Modotti passò infatti da assistente in camera oscura, a contabile e infine ad assistente creativo.

Scoperta la relazione della moglie, Robo si trasferì da solo in Messico. La Modotti lo seguì non molto tempo dopo, ma quando il 9 febbraio 1922 giunse a Città del Messico, il marito era già morto di vaiolo da due giorni. 


L'esperienza messicana

Dopo un breve periodo nuovamente a Los Angeles, nel 1923, Tina Modotti ritornò nella capitale messicana con Weston. Lì aprirono uno studio di ritrattistica e ricevettero l'incarico di viaggiare per il Messico per fare delle fotografie che potessero essere pubblicate nel libro di Anita Brenner Idols Behind Altars.

Grazie al loro lavoro la Modotti e Weston entrarono rapidamente in contatto con i circoli bohèmien della capitale ed usarono questi nuovi legami per sviluppare il loro mercato dei ritratti.

In questo periodo venne scelta come "fotografa ufficiale" del movimento muralista messicano, immortalando i lavori di José Clemente Orozco e di Diego Rivera.

Tina Modotti conobbe diversi esponenti radicali comunisti, tra cui i tre funzionari del Partito Comunista Messicano con cui ebbe delle relazioni sentimentali: Xavier Guerrero, Julio Antonio Mella e Vittorio Vidali.

Nel 1927 si iscrisse al PCM e iniziò della fase più intensa del suo attivismo politico. In quel periodo le sue fotografie vennero pubblicate su numerosi giornali di sinistra, tra cui l'organo ufficiale del Partito Comunista Messicano, El Machete.

Nel dicembre del 1929 una sua mostra venne pubblicizzata come "la prima mostra fotografica rivoluzionaria in Messico": fu l'apice della sua carriera di fotografa.

All'incirca un anno dopo fu costretta a lasciare la macchina fotografica dopo l'espulsione dal Messico e, a parte poche eccezioni, nei dodici anni che le rimasero da vivere non scattò più fotografie.


Il lavoro per il Comintern

Esiliata dalla sua patria adottiva la Modotti cominciò a viaggiare per l'Europa per poi stabilirsi a Mosca dove si unì alla polizia segreta sovietica, che la utilizzò per varie missioni in Francia ed Europa orientale, probabilmente a sostegno della Rivoluzione Mondiale che aveva in mente. Quando scoppiò la Guerra civile spagnola, nel 1936, lei e Vidali, sotto gli pseudonimi di Maria e Comandante Carlos, si unirono alle Brigate Internazionali, rimanendo nella penisola iberica fino al 1939.

Nel 1937, durante la disastrosa ritirata da Malaga, lavorò con il celebre dottore canadese Norman Bethune, l'ideatore delle unità mobili per le trasfusioni.

Nel 1939, dopo il collasso del movimento repubblicano, la Modotti e Vidali lasciarono la Spagna per tornare in Messico, sotto un altro pseudonimo. 

Secondo alcuni storici fu implicata assieme a Vidali nell'assassinio di Leone Trockij.


La morte

Tina Modotti morì a Città del Messico il 5 gennaio 1942, secondo alcuni in circostanze sospette.

La sua tomba è nel grande Pantheòn de Dolores a Città del Messico.

Dopo aver avuto la notizia della sua morte, Rivera affermò che fosse stato Vidali ad aver organizzato l'omicidio. Tina poteva infatti "sapere troppo" delle sue attività in Spagna, incluse le voci riguardanti 400 esecuzioni. Più probabilmente la notte della sua morte Tina, dopo aver cenato con gli amici più cari in casa dell'architetto Hannes Meyer, venne colpita da infarto e morì nel taxi che la stava riportando a casa.

Il poeta Pablo Neruda, indignato dalle accuse fatte a Vittorio Vidali, compose il suo epitaffio in cui è indicato anche lo sciacallaggio riferibile a quelle infamie; di questo componimento una parte è scritta sulla lapide della Modotti, che include anche un suo ritratto in bassorilievo fatto dall'incisore Leopoldo Méndez.


Canzoni, libri, disegni, fumetti e spettacoli dedicati a Tina Modotti

Canzoni

A Tina Modotti sono dedicate:
- una canzone di Massimo Bubola contenuta nell'album Diavoli e Farfalle
- una canzone composta da Cisco dal titolo Tina contenuta nell'album La lunga notte
- una canzone di Tosca contenuta nell'album Sto bene al mondo
una canzone del gruppo punk dei Fugazi contenuta nell'album End Hits dal titolo Recap Modotti (1997)
- un album, Suite for Tina Modotti, registrato con un'apposita formazione chiamata Tinissima Quartet del sassofonista jazz Francesco Bearzatti
- una canzone in friulano a lei dedicata dal compositore friulano Jaio Furlanâr
una milonga ispirata a Tina Modotti  del titolo Que viva Tina! pubblicata il 15 giugno 2006 nel primo album Dispari di Remo Anzovino (Pordenone, 1976)


Libri

Pino Cacucci ha scritto una biografia dal titolo Tina, in cui racconta la vita e l'arte di Tina Modotti.


Disegni e fumetti dedicati a Tina Modotti


Spettacoli e film

- negli anni '90 il compositore Andrea Centazzo scrive l'opera multimediale TINA ispirato alla sua biografia, con protagonista Ottavia Piccolo
- nel 1999 e nel 2000 l'autrice ed attrice Luisa Vermiglio porta in scena rispettivamente Con la Voce Negli Occhi-viaggio intimo sulle tracce di Tina Modotti e Accanto a Tina/Cerca de Tina, entrambi prodotti dal Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia
- nel 2012 debutta lo spettacolo Della Passione di Tina, un monologo teatrale ideato e interpretato da Marika Tesser, dal quale Marcello F. Dalla Pietà ha liberamente tratto il video TINA con musiche di Dmitrij Šostakovič
- nel 2013 durante la 26ª edizione di Sorrivoli dei Burattini! il Grupo Saltimbanqui con Pierpaolo Di Giusto hanno presentato Corrido per Tina Modotti, breve storia di Tina Modotti per marionette e fisarmonica
- nel 1997 Silvano Cattano realizza un film intitolato Que viva Tina


Filmografia

- The Tiger's Coat (Pelle di tigre) - Roy Clements, 1920
- Riding with Death - Jacques Jaccard, 1921
- I Can Explain - George D. Baker, 1922



Fonte: wikipedia

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