Biografia
Si avvicina alla musica all'età di dieci anni e ben presto
sviluppa una naturale attitudine per la scrittura.
All'età di tredici anni fonda, insieme a compagni di scuola, The Left Hand Band. Il cantante del gruppo è il fratello Marco di tre anni più giovane, oggi apprezzato cantautore (targa Radio1, Premio Recanati 2001) e notevole chitarrista ritmico con cui condivide ogni successiva esperienza. Con la band incide nel 1994 un album intitolato Malìa, stampato su musicassetta, oggi introvabile.
Nel 1994 mentre frequenta ancora il liceo scientifico, viene scritturato per le sue prime musiche di scena a teatro dalla compagnia Ortoteatro di Fabio Scaramucci e trova la sua strada nel linguaggio strumentale.
All'età di tredici anni fonda, insieme a compagni di scuola, The Left Hand Band. Il cantante del gruppo è il fratello Marco di tre anni più giovane, oggi apprezzato cantautore (targa Radio1, Premio Recanati 2001) e notevole chitarrista ritmico con cui condivide ogni successiva esperienza. Con la band incide nel 1994 un album intitolato Malìa, stampato su musicassetta, oggi introvabile.
Nel 1994 mentre frequenta ancora il liceo scientifico, viene scritturato per le sue prime musiche di scena a teatro dalla compagnia Ortoteatro di Fabio Scaramucci e trova la sua strada nel linguaggio strumentale.
Nel medesimo anno comincia a collaborare con alcune agenzie per le musiche di filmati promozionali e spot pubblicitari.
Nel 2002 si cimenta per la prima volta con la musica per un film muto su commissione della Cineteca di Bologna. Nel periodo che va dal 2002 al 2007 musica più di trenta film muti, la maggior parte veri e propri capolavori del periodo, collaborando con importanti cineteche e partecipando ai festival di settore, tra cui il Cinema Ritrovato a Bologna (2004) e Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone (2003).
Nel 2005 compone una partitura per orchestra sinfonica per
il film Nanuk l'eschimese eseguita in prima assoluta, con la simultanea
proiezione del film, nella suggestiva Piazza San Marco di Pordenone, ricevendo
oltre 10 minuti di applausi. La colonna sonora vinse l'anno successivo il
premio Speciale del Pubblico al festival di Bolzano Rimusicazioni.
Gli album
Gli album
Il 15 giugno 2006 pubblica il suo primo album Dispari che
raccoglie una milonga ispirata a Tina Modotti dal titolo Que viva Tina! e alcuni dei
temi in origine composti per il muto ma ripensati in forma del tutto autonoma
dalle immagini. Il disco raggiunge la posizione numero 1 nella classifica
italiana jazz di iTunes, cosa che avverrà con tutti gli album successivi.
Il 3 settembre 2007 Anzovino viene invitato dall'Ente dello Spettacolo e da La Rivista del Cinematografo ad esibirsi con uno spettacolo ad hoc alla 64ª Mostra del Cinema di Venezia. Propone un esperimento: invertire il consueto rapporto musica/immagine ovvero far accompagnare l'esecuzione dei brani da una sequenza di un film-capolavoro del periodo del muto, facendo sì che ad ogni brano cambi completamente il film. È la musica ad essere la protagonista e le immagini a commentarne il contenuto emotivo/psicologico, a fungere da vera e propria colonna visiva.
Il 3 settembre 2007 Anzovino viene invitato dall'Ente dello Spettacolo e da La Rivista del Cinematografo ad esibirsi con uno spettacolo ad hoc alla 64ª Mostra del Cinema di Venezia. Propone un esperimento: invertire il consueto rapporto musica/immagine ovvero far accompagnare l'esecuzione dei brani da una sequenza di un film-capolavoro del periodo del muto, facendo sì che ad ogni brano cambi completamente il film. È la musica ad essere la protagonista e le immagini a commentarne il contenuto emotivo/psicologico, a fungere da vera e propria colonna visiva.
Il 1° ottobre 2008 esce il suo secondo album Tabù, una
riflessione in musica sulle trasgressioni contemporanee, ed è l'album che lo
impone come la nuova rivelazione della musica strumentale italiana. Un disco
dalla forte vitalità ritmica e idealmente dedicato al movimento del corpo come
strumento di liberazione degli istinti. Sezione ritmica affidata a U.T. Gandhi
e Danilo Gallo, l'album vede la partecipazione anche di Mauro Ottolini al
trombone.
Il 26 aprile 2010 pubblica il suo terzo album Igloo -
Piccola sinfonia per orchestra e duetti contemporanei, dove ai movimenti sinfonici
codificati, affidati ad una orchestra di oltre 40 elementi, fanno da
contrappunto i duetti tra Anzovino ed alcuni tra i più grandi strumentisti
italiani sulla scena internazionale: con la batteria di Franz Di Cioccio (PFM),
con il clarinetto di Gabriele Mirabassi, con il contrabbasso di Enzo
Pietropaoli, con la chitarra di Bebo Ferra, e con i due Top Jazz 2009, il
referendum annuale indetto dalla storica rivista Musica Jazz, Francesco Bearzatti al sassofono, Luca Aquino alla tromba. È un disco che
rappresenta un ponte tra la musica classica ed il jazz più contemporaneo. La
copertina è disegnata da Davide Toffolo, uno più importanti fumettisti italiani
oltre che leader della band punk rock Tre Allegri Ragazzi Morti. Dopo la
collaborazione per il duetto pianoforte-batteria della title-track dell'album
Igloo, Remo Anzovino e Franz Di Cioccio consolidano il loro rapporto che sfocia
nel progetto di un live insieme: Di Cioccio alla batteria e Remo Anzovino al
pianoforte, uno contro l'altro, a rappresentare lo scontro tra due fuochi e
l'incontro tra due generazioni di musicisti e due mondi.
L'8 ottobre 2012 viene pubblicato il suo quarto album
Viaggiatore Immobile (Egea Music), prodotto dal sound designer Taketo Gohara,
con gli arrangiamenti orchestrali di Stefano Nanni e la copertina firmata da
Oliviero Toscani. Per la prima volta un suo disco viene pubblicato anche in
formato LP. Al disco partecipano alcune prime parti dell'orchestra de la Scala
di Milano, e alcuni musicisti di spicco, quali Vincenzo Vasi, Alessandro Asso Stefana, Mauro Ottolini, Edodea Quartet diretto da Edoardo De
Angelis, Achille Succi. Il disco si chiude con il brano 9 ottobre 1963 (suite for Vajont), composto dal pianista in ricordo del disatro del Vajont, eseguito con le 42 voci maschili del Coro Polifonico di Ruda diretto
da Fabiana Noro.
Il 15 settembre 2013, in occasione del 50° Anniversario del disatro del Vajont, Remo Anzovino viene invitato dalla Fondazione Vajont, che riunisce,
tra gli altri, i comuni di Erto e Casso (PN), Vajont, Castellavazzo e Longarone, a
tenere un concerto sulla diga, nel cuore della frana in località Erto, che richiama oltre 2000 persone. La composizione 9 ottobre 1963 (Suite for Vajont), con cui Anzovino decide di
aprire e chiudere il concerto, viene riconosciuta dalla Fondazione Vajont come
musica ufficiale del ricordo della tragedia.
Il 2 dicembre 2013, anticipato dal singolo No Smile (Buster
Keaton), omaggio al geniale comico americano, viene pubblicato il suo quinto album Vivo,
il primo disco live. Il cofanetto contiene la
registrazione del concerto tenuto il 20 dicembre 2013 all'Auditorium Parco
della Musica di Roma, il DVD video del Concerto della Memoria sulla diga del
Vajont e la cronaca per immagini del concerto della capitale in un libretto
fotografico da collezione firmato da Gianluca Moro. La copertina del disco è la
foto della band che ha accompagnato Anzovino nelle registrazioni, composta da
Vincenzo Vasi, Marco Anzovino, suo fratello, e Alberto Milani, scattata nella tenda-camerino
pochi minuti prima del concerto sulla diga.
Il 7 dicembre 2013 la Fondazione Lelio Luttazzi lo invita a tenere un concerto speciale in piano solo in onore del grande artista triestino al Palazzo delle Esposizioni di Roma, quale evento della
mostra Lelioswing, 50 anni di storia italiana.
Premi, intitolazioni e riconoscimenti
Nel 2005 ottiene il secondo posto al Premio Maestro Angelo Francesco Lavagnino.
Nel 2007 riceve da una giuria di venti giornalisti del Friuli-Venezia Giulia il Moret D'Aur come personaggio emergente nello spettacolo.
Nel 2011 la stessa giuria lo premia con il Moret D'Aur come personaggio dello spettacolo più rappresentativo della sua regione.
Il 25 aprile nel consiglio comunale di Pordenone gli è stato conferito il Premio San Marco 2014, massima onorificenza che la città attribuisce, per la mani del Sindaco, su indicazione della prestigiosa Accademia San Marco e della benemerita Propordenone, a quei cittadini che si sono distinti in campi come arti, lettere, scienze, economia, sport, impegno sociale, dando risalto al nome della città. Contestualmente è stato nominato accademico dall'Accademia San Marco che annovera i cittadini più illustri nella storia della città, come Lino Zanussi, Aldo Savio, Armando Cimolai.
Premi, intitolazioni e riconoscimenti
Nel 2005 ottiene il secondo posto al Premio Maestro Angelo Francesco Lavagnino.
Nel 2007 riceve da una giuria di venti giornalisti del Friuli-Venezia Giulia il Moret D'Aur come personaggio emergente nello spettacolo.
Nel 2011 la stessa giuria lo premia con il Moret D'Aur come personaggio dello spettacolo più rappresentativo della sua regione.
Il 7 ottobre 2013 riceve il Premio Anima "Per la crescita di una coscienza etica - sezione musica", sempre per la sua composizione 9 ottobre 1963 (Suite for Vajont). Tale riconoscimento viene assegnato ogni anno sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica per valorizzare il contributo apportato da personalità del mondo dell'arte e della cultura che si siano distinte per il contributo apportato alla crescita della cultura, dell'etica e della responsabilità del nostro Paese.
Il 25 aprile nel consiglio comunale di Pordenone gli è stato conferito il Premio San Marco 2014, massima onorificenza che la città attribuisce, per la mani del Sindaco, su indicazione della prestigiosa Accademia San Marco e della benemerita Propordenone, a quei cittadini che si sono distinti in campi come arti, lettere, scienze, economia, sport, impegno sociale, dando risalto al nome della città. Contestualmente è stato nominato accademico dall'Accademia San Marco che annovera i cittadini più illustri nella storia della città, come Lino Zanussi, Aldo Savio, Armando Cimolai.
Fonte: wikipedia
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