Gastronomia in Friuli-Venezia Giulia - Il VINO PUCINUM


Il vino tipico di Trieste si chiamava Pucinum. Era sicuramente un vino di colore rosso scuro, di bassa gradazione alcolica ed era considerato un elisir di lunga vita dall'imperatrice Livia, moglie dell'imperatore romano Augusto (I sec.d.C.) che gli attribuiva la sua longevità: secondo lo studioso Plinio il Vecchio, l'imperatrice ne beveva tutti i giorni e, per questo motivo, era vissuta fino ad 86 anni, un'età inimmaginabile per l'epoca.

Fu lui a documentare nelle Naturales Historiae l'origine di questo vino:

"Nasce nel seno del mare Adriatico non lontano dalla sorgente del Timavo, su un colle sassoso; il soffio del mare ne cuoce poche anfore, medicamento che è superiore ad ogni altro. […] La vite del Pucino è di colore nerissimo. I vini de Pucino cuociono nel sasso".

Le sue qualità curative erano note fin dal periodo romano, grazie al medico Galeno: fortemente astringente per l'alto contenuto di tannino, era usato per la dissenteria, allora endemica, e per la diarrea, causata dalla scarsità d'igiene.

Fu così che la sua importanza crebbe notevolmente nei secoli successivi: il vassallaggio marittimo che Trieste doveva a Venezia, rinnovato nel 1202 dal doge Enrico Dandolo, veniva pagato con 50 orne di vino del territorio e quando Trieste nel 1382 sottoscrisse l'atto di dedizione all'Austria, s'impegnò a consegnarne fino a 100.

Ancora, nel 1479 Federico III d'Asburgo (1415-1493) prescrisse che i tributi dovessero essere pagati con le migliori produzioni d'annata.

Con la preoccupazione di mantenere inalterate le sue pregiate caratteristiche, un decreto di Massimiliano III d'Austria (1558-1618), emanato nel 1610, addirittura proibì l'introduzione nelle nostre terre di altre qualità di uva e vitigni.

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