Giovanni Widmer, conosciuto in Italia come Gianni, in Austria come Johann, nei paesi balcanici come Ivan Vidmar (Trieste, 25 aprile 1892 – Milano, 30 ottobre 1971), è stato un pioniere dell'aviazione austro-ungarico naturalizzato italiano.
Giovanni Widmer
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Biografia
Nacque a Trieste il 25 aprile 1892, festività di San Marco,
figlio di Giovanni, imprenditore edile e di Caterina Visintin.
Frequentò la
prima scuola di volo civile italiana a La Comina (Pordenone) ed ebbe come
istruttore l'aviatore Umberto Cagno di Torino.
In seguito alla chiusura della
scuola de La Comina, dovuta a problemi finanziari, completò il corso di pilotaggio
presso la scuola milanese di Taliedo.
Ottenne il brevetto di volo il 18 giugno
1911, registrato all'Aero Club d'Italia con il n. 41 ai comandi di un Blériot XI.
Presso l'Osterreichischen Aero-Clubs (Aero club austriaco) ebbe il brevetto n.
34 in data 5 luglio 1911.
Il 23 luglio 1911 effettuò il raid Grado-Trieste sul Blériot
XI con motore Gnome 50 hp. Partì dalla spiaggia di Grado alle ore 19:06 e
nonostante fosse disturbato dal vento, dopo avere sorvolato la città di Trieste, atterrò sul molo V alle 19:38 acclamato da una folla enorme.
Fu tra i protagonisti della Settimana aviatoria di Trieste del 1911 (30 luglio – 6 agosto) che si svolse sull'aerodromo di Zaule.
C'era una volta...
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Il 24
settembre dello stesso anno tentò il raid Venezia-Trieste che rimase incompiuto
per atterraggio forzato a Monfalcone.
Partecipò alla Settimana aerea
austriaca che si svolse a Wiener-Neustadt dal 1° all'8 ottobre 1911.
In occasione dell'inaugurazione del ricostruito campanile di
San Marco e del suo ventesimo compleanno, il 25 aprile 1912 compì per primo il
volo da Trieste a Venezia attraversando direttamente l'Adriatico.
Nello stesso
anno eseguì il suo primo tour dei Balcani: volò su Zara e su Spalato, poi su
Lubiana, Zagabria, Belgrado, Sarajevo e da ultimo fu in Montenegro.
Ne 1913
tentò il raid Venezia-Roma, che, però, ostacolato da inconvenienti tecnici e dal maltempo, non venne portato a termine. Permise tuttavia a Widmer di farsi conoscere
in varie città della Romagna e delle Marche e nella Repubblica di San
Marino.
Il 16 aprile 1913 effettuò il primo volo sul cielo di San
Marino. Con il suo Blèriot XI da 50 cavalli, partito dal piano della Sartòna, a Rimini, pur con vento contrario toccò quota 1.600 metri prima di atterrare dopo
undici minuti di volo sul pianoro del Monte Carlo (508 m) nel territorio del
Castello di Fiorentino.
Un cippo eretto sul pianoro dove avvenne l'atterraggio
ricorda l'impresa di Widmer, insignito dalla Repubblica di San Marino della
Medaglia d'Oro di Prima Classe al Merito Civile. Il monumento venne realizzato
dallo scultore Carlo Reffi, mentre l'epigrafe venne scritta da Pietro
Franciosi. In ordine di tempo fu uno dei primi monumenti innalzati nel mondo
a un aviatore.
Fu protagonista al Meeting di Napoli dal 20 al 27 aprile
1913 insieme agli aviatori Umberto Re, Pietro Cavadini e Rosina Ferrario prima,
donna aviatrice italiana. Era presente anche l'aviatore svizzero René
Grandjean, che pilotava un aereo da lui stesso costruito.
Dal 15 al 22 giugno
1913 partecipò al Meeting internazionale di Aspern (Vienna) utilizzando un
monoplano Lohner-Etrich. Ritornò poi a volare sui Balcani, a Zagabria e su
Cettigne in Montenegro.
L'11 aprile 1914 riuscì finalmente a realizzare il suo sogno
raggiungendo Roma.
La sua attività pionieristica si concluse con l'ultimo
Meeting di Aspern del 1914, chiusosi proprio nei giorni dell'attentato di
Sarajevo.
Durante la Grande guerra fu pilota collaudatore alla SIAI di Sesto
Calende e alla SIAMIC sul lago Trasimeno.
Nel dopoguerra fu istruttore alla
scuola di volo di Portorose e successivamente caposcalo alla SISA, prima
compagnia aerea italiana. Finì la sua carriera aviatoria presso la compagnia
LAI.
Fonte: wikipedia
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