Piazza Unità d'Italia è la piazza principale di Trieste. Si trova ai piedi del Colle di San Giusto, tra il Borgo Teresiano e Borgo Giuseppino e
Di pianta rettangolare e con una superficie di 12.280 m², è attualmente la più estesa piazza d'Europa
che si affaccia sul mare.
Si chiamava inizialmente Piazza San Pietro, dal nome della Chiesa di San Pietro che si trovava dove oggi sorge il Palazzo Modello, nome che venne modificato in Piazza Grande dopo la demolizione della chiesa. Assunse il nome di Piazza Unità dopo il 1918, quando la città venne annessa al Regno d'Italia.
Nel 1955, quando la città tornò all'Italia, dopo lo scioglimento del Territorio Libero di Trieste, assunse la denominazione Piazza Unità d'Italia.
La piazza è stata rimodellata più
volte nel corso degli anni; il giardino venne, ad esempio, mantenuto fino al 1918.
Negli anni dal 2001 al 2005 sono stati ristrutturati sia la piazza che i palazzi attorno:
- la pavimentazione in asfalto è stata rimossa e sostituita con blocchi in pietra arenaria simili ai tradizionali "masegni" che anticamente lastricavano la piazza
- la Fontana dei Quattro Continenti è stata posizionata davanti all'ingresso principale del Municipio, riportandola nella sua posizione originale
- sul lato mare è stato installato un sistema di illuminazione con led luminosi blu per ricordare l'antico mandracchio, interrato tra il 1858 e il 1863
C'era una volta...
Foto del gruppo fb TRIESTE CHE NON C'E'
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Negli anni dal 2001 al 2005 sono stati ristrutturati sia la piazza che i palazzi attorno:
- la pavimentazione in asfalto è stata rimossa e sostituita con blocchi in pietra arenaria simili ai tradizionali "masegni" che anticamente lastricavano la piazza
- la Fontana dei Quattro Continenti è stata posizionata davanti all'ingresso principale del Municipio, riportandola nella sua posizione originale
- sul lato mare è stato installato un sistema di illuminazione con led luminosi blu per ricordare l'antico mandracchio, interrato tra il 1858 e il 1863
Prima che avessero
inizio i lavori di risistemazione, l'allora Giunta Comunale pensò di sfruttare
lo spazio disegnandovi un grande disegno rappresentante una figura femminile armata di una lancia a forma di alabarda, il simbolo
di Trieste, in sella ad un toro, mentre si dirige verso il mare, l'Europa e Trieste, inserite in una porta ad arco orientale in cui erano indicati il Sol Levante, la Luna e delle stelle gialle su sfondo blu che richiamavano alla bandiera dell'Europa Unita. Opera
dell'artista Bruno Chersicla (1937-2013), che ha coinvolto nell'esecuzione dell'opera oltre 4700 persone, il disegno voleva significare la volontà della
città di porsi come protagonista della Comunità Europea. Il disegno, di oltre
9.000 metri quadrati, è stato segnalato nel Guinness dei Primati.
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I palazzi che affacciano su Piazza Unità d'Italia
I Palazzi di Piazza Unità
La Piazza è circondata da numerosi palazzi ed edifici pubblici che, in senso orario, partendo dal mare, sono:
- Palazzo della Luogotenenza austriaca (1905, Arch. Emil Artmann - 1871–1939), ora sede della Prefettura, con i caratteristici mosaici che raffigurano lo stemma della casa sabauda e i personaggi tipici. Nei primi anni '20, questi mosaici vennero a sostituire quelli originari che raffiguravano lo stemma imperiale austro-ungarico (l'aquila nera con due teste su sfondo oro) e i membri della casa imperiale, dopo l'annessione del territorio triestino all'Italia (i mosaici originali sono rimasti però sui due lati corti del palazzo).
- Palazzo Stratti (1839, Arch. Antonio Buttazzoni - 1800-1848), dove si trova anche il Caffè degli Specchi. Sulla sommità del palazzo un gruppo scultoreo raffigura Trieste con allegorie di fortuna e progresso. Un breve passaggio tra la Prefettura ed il Palazzo Stratti porta al Teatro Lirico Giuseppe Verdi ed alla galleria del Tergesteo.
- Palazzo Modello: venne costruito dall'architetto triestino Giuseppe Bruni (1827-1877) tra il 1871 e il 1873, al posto delle vecchie Chiese di San Pietro e San Rocco. Il palazzo venne soprannominato Modello perché doveva servire come esempio architettonico per la ristrutturazione che stava avvenendo nell'allora Piazza Grande. All'inizio venne adibito ad albergo, smise di operare verso il 1912 e al suo posto vennero messi gli uffici del Comune. Nell'ultimo piano dell'edificio si trovano delle statue (Telamoni) scolpite infatti nell'atto di toccarsi le parti intime, come gesto scaramantico. Il passaggio tra Palazzo Modello ed il Municipio porta alla Piazza della Borsa.
- Palazzo Pitteri (1780, Arch. Ulderico Moro - 1737-1804); è il più antico palazzo di Piazza Unità.
- Palazzo Vanoli: progettato dall'ingegnere Eugenio Geiringer (1844-1904), ricordato per aver anche progettato e finanziato la costruzione della Vedetta Ortensia, e dall'architetto Giovanni Righetti (1827-1901), il Palazzo, costruito nel 1823, è oggi sede di un albergo
- Palazzo della compagnia di navigazione Lloyd Austriaco di Navigazione, poi Lloyd Triestino, ed ora sede della Regione (1884, Arch. Ernesto Ferstel)
Il Municipio
Subito dopo la decisione di interrare il vecchio mandracchio (1858-1863), la Piazza fu oggetto di una riprogettazione totale. Prevalse allora l'idea di uno spazio completamente aperto sul mare, attorniato da edifici e con il municipio posto come base frontale, con il conseguente abbattimento delle mura e degli edifici che allora chiudevano la Piazza dal lato mare. Sul posto designato per far sorgere il Palazzo Comunale sorgevano diverse casette, una loggia ed alcuni edifici.
Nel 1875 l'architetto triestino Giuseppe Bruni (1827-1877) vinse la gara per la progettazione del nuovo Palazzo. Il nuovo edificio era formato da un corpo unico monumentale sovrastato, nella parte centrale, da una torre. Giuseppe Bruni (1827-1877) mise tutta la sua bravura per richiamare in quest'opera diverse forme architettoniche, conciliando monumentalità e imponenza, senza in qualche modo turbare l'armonia con gli altri edifici già costruiti.
Il Palazzo del Municipio è sovrastato dalla torre campanaria sulla quale sono installati due mori, chiamati amichevolmente dai triestini Mikeze e Jakeze dallo sloveno Mihec e Jakec), anche questi progettati da Giuseppe Bruni (1827-1877), che dal 1876 scandiscono il trascorrere del tempo ogni quarto d'ora, nonché la campana civica con l'alabarda cittadina.
Le due figure che oggi rintoccano sul Municipio, non sono le statue originali, esposte attualmente al Castello di San Giusto dopo il restauro cui sono state sottoposte nel 2006 a causa dell'intenso logoramento, ma fedeli copie identiche alle precedenti.
Fonte immagine: Wikimedia Commons
Palazzo del Municipio di Trieste
(di Plamen Agov • studiolemontree.com)Fonte immagine: Wikimedia Commons
Il palazzo non piacque subito ai triestini, che iniziarono ad etichettarlo con nomi buffi e originali. Il più famoso, e ancora oggi comunemente usato, è palazzo Cheba, ovvero palazzo Gabbia, per la forma che ricorda una enorme gabbia per gli uccelli, ma anche palazzo Sipario, poiché con la sua mole imponente riusciva a nascondere i ruderi e le brutture delle case della Cittavecchia che si trovavano alle sue spalle.
Fu proprio da un balcone appositamente allestito verso il fondo della Piazza che il 18 settembre 1938 Benito Mussolini (1883-1945), parlando alla folla riunita in Piazza Unità, annunciò la promulgazione delle leggi razziali fasciste in Italia.
Fontana dei Quattro Continenti
Tra il 1751 e il 1754 nell'allora Piazza Grande si decise la costruzione di una fontana che doveva rappresentare Trieste come la città favorita dalla fortuna grazie all'istituzione del porto franco da parte di Carlo VI d'Asburgo (1711-1740) e delle politiche di sviluppo di Maria Teresa d'Asburgo (1651-1673).
L'opera venne realizzata dallo scultore bergamasco Giovanni Battista Mazzoleni (1699-1769).
Il mondo è rappresentato da quattro statue allegoriche che richiamano i tratti delle persone che vivevano nei continenti allora conosciuti, Europa, Asia, Africa e America.
e la statua di Carlo VI d'Asburgo (1711-1740) nella Piazza Grande (Trieste, 1880 circa) Cartolina d'epoca Fonte immagine: Wikimedia Commons |
Il mondo è rappresentato da quattro statue allegoriche che richiamano i tratti delle persone che vivevano nei continenti allora conosciuti, Europa, Asia, Africa e America.
L'acqua sgorga da quattro figure allegoriche di fiumi, sempre ad indicare i continenti. La rappresentazione del Nilo ha il volto velato, le sorgenti infatti allora erano sconosciute.
Sulla sommità della fontana sovrasta una figura femminile alata e a braccia aperte che rappresenta Trieste. Adagiata sulle rocce del Carso la statua è circondata da pacchi, balle di cotone e cordame. Come immagine simbolica di una città che accoglieva i commercianti provenienti da tutto il mondo e, in maggior misura, dall'area orientale.
Il 18 settembre 1938, in occasione della visita di Benito Mussolini (1883-1945) a Trieste, la fontana venne rimossa per liberare la Piazza, e custodita all'Orto Lapidario. Venne ricollocata nella Piazza solo nel 1970, ma in una posizione diversa, leggermente più verso ovest. Solo durante la ristrutturazione della Piazza avvenuta negli anni 2000, la Fontana dei Quattro continenti è stata riposizionata nella posizione originaria, davanti all'ingresso principale del Municipio.
Statua di Carlo VI
Sulla destra rispetto alla Fontana dei Quattro Continenti (avendo il mare alle spalle e osservando il municipio) una colonna in pietra bianca sorregge la statua di Carlo VI d'Asburgo (1711-1740). Figlio di Leopoldo I d'Asburgo (1640-1705) , la cui statua si trova in Piazza della Borsa, e padre di Maria Teresa d'Asburgo (1651-1673), Carlo VI d'Asburgo (1711-1740), istituì nel 1719 il porto franco a Trieste, dando un notevole impulso al commercio e allo sviluppo cittadino.
Nel 1728, in occasione della visita a Trieste di Carlo VI d'Asburgo (1711-1740), si decise di erigere la statua, ma dato il poco tempo a disposizione questa venne realizzata inizialmente in legno, colorata in oro e sostituita nel 1756 dall'attuale in pietra.
La statua raffigura di Carlo VI d'Asburgo (1711-1740) in piedi che osserva il vecchio nucleo cittadino, la zona verso Piazza della Borsa, indicando il mare, con il porto franco da lui istituito.
CURIOSITA'
Filatelia
L'immagine della Piazza compare sia nel francobollo che nel libretto emessi per il 50° anniversario dell'annessione di Trieste all'Italia (26 ottobre 2004)
Filatelia
Francobollo e libretto
Fonte: wikipedia
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