Nasce alle pendici del monte Nevoso, solo un paio di chilometri prima del confine con la Slovenia. Nel suo percorso attraversa il Carso per quasi 90 km, di cui poco più della metà in superficie; dopo circa 40 km precipita, infatti, in una voragine nei dintorni del paese di Vreme, in Slovenia, iniziando un percorso sotterraneo del quale non si conosce ancora perfettamente il corso.
Lo troviamo a 250 metri sotto terra, nelle Grotte di San Canziano, nell'Abisso dei Serpenti, nell'Abisso di Trebiciano, dove scorre circa a 330 metri di profondità e nel Pozzo dei Colombi, poco a monte della chiesa di San Giovanni in Tuba.
Ricompare in superficie, con tre sorgenti, a San Giovanni di Duino, a circa 2 chilometri dal punto in cui sfocia nel mare Adriatico.
Con i suoi 2 km di percorso in superficie in territorio italiano, il Timavo può essere considerato il fiume più corto della penisola che sfoci in mare.
Il fiume Timavo
Lo troviamo a 250 metri sotto terra, nelle Grotte di San Canziano, nell'Abisso dei Serpenti, nell'Abisso di Trebiciano, dove scorre circa a 330 metri di profondità e nel Pozzo dei Colombi, poco a monte della chiesa di San Giovanni in Tuba.
Ricompare in superficie, con tre sorgenti, a San Giovanni di Duino, a circa 2 chilometri dal punto in cui sfocia nel mare Adriatico.
Con i suoi 2 km di percorso in superficie in territorio italiano, il Timavo può essere considerato il fiume più corto della penisola che sfoci in mare.
Il fiume Timavo
Nel corso dei secoli il numero delle sorgenti del fiume sono cambiate. Ce lo confermano anche gli scritti dei secoli passati.
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L'area delle risorgive fin dall'antichità fu importante luogo di culto. La
presenza di un fiume che sgorgava dalla terra aveva incuriosito e impaurito le
popolazioni primitive.
Ad esempio il console Tuditano, fermatosi alle foci del fiume sotterraneo prima di una spedizione militare contro i Giapidi, nel 129 a.C. fece voto al dio Timavo. Tornato vincitore fece costruire una lapide e una statua come ringraziamento.
Lo stesso Virgilio ne era rimasto così impressionato da menzionarlo per ben tre volte: nelle Bucoliche, nell'Eneide e nelle Georgiche.
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Ad esempio il console Tuditano, fermatosi alle foci del fiume sotterraneo prima di una spedizione militare contro i Giapidi, nel 129 a.C. fece voto al dio Timavo. Tornato vincitore fece costruire una lapide e una statua come ringraziamento.
Lo stesso Virgilio ne era rimasto così impressionato da menzionarlo per ben tre volte: nelle Bucoliche, nell'Eneide e nelle Georgiche.
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... fontem superare Timavi,
Unde per ora novem vasto cum
murmure montis
it mare proruptum et pelago premit arva sonanti...
... e superare la fonte del Timavo,
da cui per nove bocche con vasto
frastuono del monte
giunge il mare scosceso e rompe campi con massa ruggente...
- Virgilio, Eneide I, vv. 244-246 -
(di MZaplotnik - Opera propria)Fonte immagine: Wikimedia Commons |
Dal nome del fiume Timavo, deriva il nome della omonima società di canottieri che ha sede a Monfalcone.
Fauna
Lo scazzone del Timavo (Cottus scaturigo) è una specie
ittica endemica della sorgente di questo fiume che è in pericolo d'estinzione.
SCHEDA DEL FIUME
Stati attraversati: Croazia, Slovenia, Italia
Lunghezza: 89 km
Origine: Monte Nevoso
Foce: Mare Adriatico (Golfo di Trieste, San Giovanni di Duino)
Fonte: wikipedia
