Scoprire il Friuli-Venezia Giulia - La Strada Costiera Triestina: Miramare - Sistiana


La Strada Costiera Triestina, detta comunemente solo costieraè una delle principali vie d'accesso a Trieste e collega Miramare a Sistiana.

Questo tratto, lungo circa 11 km, è classificato come Strada Regionale 14 della Venezia Giulia (SR 14) e fa parte della strada statale 14 della Venezia Giulia (SS 14).

La strada parte dal livello del mare al bivio di Miramare ed arriva, con una leggera salita, fino agli 80 metri circa s.l.m. di Sistiana. E' molto panoramica, con le rocce del Carso a monte ed i panorami sul Golfo di Trieste a valle, che si possono ammirare anche sostando in alcune piazzole-belvedere a picco sul mare che si trovano lungo il percorso. In una di queste, subito prima della Galleria Naturale, sulla sinistra, uscendo da Trieste, si trova una roccia con incisi alcuni versi della poesia Avevo di Umberto Saba (1883-1957).





La strada è stata costruita negli anni Venti e la prima apertura risale al 16 agosto 1928. Le prime immagini dell'Istituto Luce risalgono al 1932.






C'era una volta...
Foto del gruppo fb TRIESTE CHE NON C'E' PIU'


Costruita, dunque, durante il Regime Fascista, è possibile ancora oggi vederne qualche simbolo, come il Fascio Littorio, che troviamo scolpito sia nella parete di roccia, all'uscita della Galleria Naturale sulla sinistra, che su una fontanella in una piazzola-belvedere subito prima della stessa Galleria, sulla sinistra, in entrambe i casi uscendo da Trieste.

Sempre uscendo da Trieste, all'inizio della strada costiera, è possibile vedere nel mezzo del bivio di Miramare una pietra miliare, con raffigurato un orso ed incisa in rosso la scritta Trieste-Berlino 1180 km.


Barcola 050
Il cippo al bivio di Miramare
(di Tiesse - Opera Propria)
Fonte immagine: Wikimedia Commons


Sull'origine di quella pietra ci sono ancora oggi numerosi dubbi.

Prima di tutto va sottolineato che la distanza tra Trieste e Berlino oggi non è 1.180 km ma di 765 km in linea d'aria e di 1.080 km su strada.






Dunque non è chiaro cosa rappresentino i 1.180 km segnati. Forse un errore di calcolo? E poi perché proprio Trieste e Berlino?

Secondo una prima ipotesi la pietra miliare sarebbe stata collocata ai tempi dell'Asse Roma-Berlino, probabilmente nel 1938, al tempo della visita di Mussolini a Trieste. All'epoca quello era il punto di unione tra il Regno d'Italia, e l'ingresso alla città di Trieste, rappresentato dal Viale Miramare, chiamato allora Lungomare Regina Elena, come troviamo scritto in un cippo poco distante con inciso il fascio littorio.

Secondo un'altra ipotesi la collocazione di quella pietra sarebbe avvenuta durante il periodo dell'occupazione tedesca della città, tra il 1943 ed il 1945, quando 
Trieste era la capitale del Zona d'Operazione Litorale Adriatico.

Secondo una terza ipotesi sarebbe stata collocata lì nel 1962 e per questo l'anno seguente a Berlino venne inaugurata nel rione di Zehlendorf una strada "triestina". A Zehlendorf si trova un cimitero militare italiano, realizzato nel triennio 1955-1957, che raccoglie le Spoglie di più di mille italiani, in gran parte ex internati nei campi di concentramento del Terzo Reich.

Ad ogni modo, prima che negli anni Ottanta venisse disegnato con il gesso bianco un orso, simbolo di Berlino, colorato di verde non si sa da chi, si racconta che la pietra avesse incisa un'altra immagine.

Lungo tutto il percorso della costiera è possibile raggiungere alcuni porticcioli o spiaggette attraverso ripidi sentieri, scalinate e stradine che portano a livello del mare. Tra questi:

Canovella de' Zoppoli, il cui nome deriva da zoppolo, un'antica imbarcazione tipica del Golfo di Trieste
- le sorgenti di Aurisina (vi si trova un punto di captazione delle acque per l'acquedotto di Trieste, ora non più in funzione, che attualmente ospita un laboratorio di biologia marina dell'Istituto Oceanografico)
- il porticciolo di Santa Croce
la baia di Grignano

Lungo il percorso della costiera si trovano anche tre gallerie: una detta Galleria Naturale, scavata nella roccia del costone carsico, e due che passano accanto al parco del Castello di MiramarePercorrendo la Galleria Naturale da Trieste in direzione di Sistiana, già da metà Galleria, è possibile scorgere un profilo umano sulla parte finale della volta, con il naso all'ingiù.




Questo profilo dal naso aquilino, viene da alcuni identificato come quello di Dante, da altri invece come quello di Benito Mussolini (1883-1945). Confrontando i due profili presenti nell'immaginario collettivo, quello della Galleria Naturale, che si dice in realtà sia nato casualmente, sembra essere molto più vicino al profilo di Benito Mussolini (1883-1945) che di Dante e questo per due motivi: il primo è il mento, che in Benito Mussolini (1883-1945) era squadrato proprio come quello nella galleria, al contrario di quello di Dante. Il secondo è il contesto storico: come detto, la strada è stata inaugurata durante il Fascismo ed è abbastanza naturale pensare che chi ha realizzato la galleria avesse pensato di omaggiare il Regime Fascista immortalando il profilo di Benito Mussolini (1883-1945) all'interno.

Nonostante questo, dopo la caduta del Regime Fascista (25 luglio 1943) si è preferito tramandare la leggenda secondo cui quel profilo sarebbe di Dante, forse per evitare che qualcuno tentasse di distruggerlo; c'è chi racconta infatti che passando attraverso la Galleria si dovesse addirittura pronunciare tre volte la frase "Viva Dante!".

E sempre a proposito di leggende, si dice che quando si passa sotto la Galleria Naturale si debba suonare il clacson e i motivi sarebbero i più diversi: c'è chi dice che se si riesce a suonarlo tre volte all'interno della galleria si sta mantenendo la velocità giusta, c'è chi dice che suonarlo tre volte porti fortuna al viaggio, c'è chi dice che porti fortuna solo se si riesce a suonare tre volte all'andata e tre volte al ritorno, c'è chi dice che porti fortuna suonarlo tre volte solo se chi ti viene incontro ti risponde con tre colpi di clacson, c'è chi dice che lo si debba fare per salutare Dante, chi Mussolini, chi la città, e chi dice che questa usanza sia nata durante il Regime Fascista per salutare il Fascio Littorio scolpito nella roccia, all'ingresso della Galleria.

Fonte: wikipedia

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