Raimondo Tominz (Gorizia, 1822 – Trento, 1906) è stato un musicista, botanico ed entomologo italiano.
Biografia
Secondogenito
di Giuseppe, celebre pittore goriziano (1790-1866), Raimondo si dedicò fin da giovanissimo
allo studio del pianoforte e alla composizione musicale. Tuttavia, per quanto
egli continuasse a dedicarsi alla musica, la sua notorietà gli deriverà
dall'attività di ricerca e sperimentazione, nei campi dell'entomologia e, soprattutto, della botanica, con particolare riferimento alle Spermatofiti,
all'interno del orto botanico di Trieste.
Ispettore delle
pubbliche piantagioni e presidente della Società di orticoltura di Trieste,
le sue ricerche si concentrarono, nella seconda metà del XIX secolo,
sull'allevamento dei bachi da seta, in particolare sul Bombice dell'ailanto,
che gli valsero diverse segnalazioni internazionali, fra le quali quelle
dell'entomologo francese Félix Édouard Guérin-Méneville, a cui peraltro
Tominz dedicherà una polka. In tal senso è del 1863 il suo saggio
sull'allevamento del Bombix cynthia, un lepidottero della famiglia dei
Saturniidae, cui si affiancherà poco dopo il tentativo di allevamento
dell'Antherea yamamai, della medesima famiglia, tutte specie, le predette,
originarie dell'estremo oriente e, in particolare, del Giappone.
Nel 1877, Tominz
curò la pubblicazione, assieme al botanico Muzio de' Tommasini (1794-1879), fondatore e nume
tutelare dell'orto botanico triestino, del primo catalogo dell'istituzione, dal
titolo Delectus seminum quae Hortus Botanicus tergestinus pro mutua
communicatione offert, tuttora esistente, in cui vennero registrate e
offerte ad enti analoghi 254 specie di piante. Due anni più tardi, con la morte
di Tommasini (1794-1879), gli venne affidata l'amministrazione dell'orto botanico, che nel 1881
conterà, al suo interno, ben 1.273 specie fra piante officinali e peculiari
della flora della Venezia Giulia e contermini.
Nel 1903 sarà al fianco di Carlo De Marchesetti (1850-1926), direttore del museo civico di Storia Naturale, nella trasformazione, a livello istituzionale, dell'orto botanico.
Nel 1903 sarà al fianco di Carlo De Marchesetti (1850-1926), direttore del museo civico di Storia Naturale, nella trasformazione, a livello istituzionale, dell'orto botanico.
Fonte wikipedia
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