Le Maldobrìe sono l'opera principale e più conosciuta di Carpinteri & Faraguna, la coppia di giornalisti, scrittori e commediografi dialettali triestini Lino Carpinteri (1924-2013) e Mariano Faraguna (1924-2001).
L'etimologia è incerta: secondo gli stessi autori potrebbe derivare dal croato malo dobro, cioè poco bene, mica bene, così così oppure dal latino malus opus cioè cattiva azione, da qui il significato dialettale di marachelle, birbonate.
L'etimologia è incerta: secondo gli stessi autori potrebbe derivare dal croato malo dobro, cioè poco bene, mica bene, così così oppure dal latino malus opus cioè cattiva azione, da qui il significato dialettale di marachelle, birbonate.
La serie delle Maldobrìe è una raccolta di storie
e racconti prevalentemente umoristici di ambiente giuliano-dalmata, ispirati al
ricordo di un mondo e una cultura che non c'è più e a valori ormai scomparsi.
Alcuni lavori teatrali degli stessi autori riprendono e sviluppano gli stessi temi.
Alcuni lavori teatrali degli stessi autori riprendono e sviluppano gli stessi temi.
I protagonisti delle narrazioni sono gli abitanti delle
province del litorale adriatico dell'Impero Austro-ungarico; l'ambientazione è
prevalentemente lungo le coste orientali del mare Adriatico ma si estende a
quasi tutto il mondo; l'epoca è prevalentemente quella compresa fra la
battaglia di Lissa (1866) e la Prima guerra mondiale, meno spesso quella fra le
due guerre mondiali e in rarissimi casi si accenna al secondo dopoguerra.
Lo
schema dei racconti è pressoché sempre lo stesso: i battibecchi e i ricordi di
Bortolo, un marinaio ormai in pensione e dalle mille avventure, reali o
millantate, e della Siora Nina, anziana massaia pettegola e credulona. Nel 2002 Lino Carpinteri ha affermato che il 90% dei personaggi
è stato ispirato da persone reali. Infatti numerosi sono i riferimenti a regnanti ed
eventi storici, in genere accurati.
Molto particolare è la lingua nella quale sono scritte le
Maldobrìe: il cosiddetto istro-veneto; più che un dialetto, una "lingua
franca" su base veneta con numerosissime influenze slave e tedesche, ma
perfino turche, arabe e latine, come del resto il dialetto triestino.
La prima versione venne realizzata per la radio, dalla sede RAI di Trieste e
trasmessa fra gli anni '60 e '70 nel corso della trasmissione Cari stornèi. Il
protagonista Bortolo venne interpretato da Lino Savorani.
L'Imperator in visita a Caisol
In seguito le Maldobrie vennero raccolte in sei volumi e più tardi vennero anche pubblicate su La Cittadella, supplemento del lunedì del quotidiano Il Piccolo: alcune furono raccolte in volumi omaggio distribuiti dalle Cooperative Operaie di Trieste Istria e Friuli.
L'Imperator in visita a Caisol
In seguito le Maldobrie vennero raccolte in sei volumi e più tardi vennero anche pubblicate su La Cittadella, supplemento del lunedì del quotidiano Il Piccolo: alcune furono raccolte in volumi omaggio distribuiti dalle Cooperative Operaie di Trieste Istria e Friuli.
Nel 2004 e nel 2005 sono apparsi anche due volumi delle Maldobrìe a fumetti, sceneggiati e disegnati dal triestino Walter Chendi (Trieste, 1950). Nel 2010 si è aggiunto un
terzo volume.
Elenco dei volumi pubblicati
- Le Maldobrìe (1965)
- Prima della Prima Guerra (1968)
- Noi delle Vecchie Province (1971)
- Povero Nostro Franz (1976) - Il titolo "gioca"
sulla sigla PNF, che fu l'acronimo del Partito Nazionale Fascista
- Viva l'A. (1983)
- Serbidiola
- Porto Sconto
- Débegnac, Débegnac
- Cosa dirà la Débegnac?
- Delikatessen
- Cosa dirà la gente
- Trieste in anticamera - Nove anni sotto due bandiere
Fonte: wikipedia
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