Scoprire il Friuli-Venezia Giulia - L'Incrociatore Gorizia


Il Gorizia fu un incrociatore pesante della Regia Marina, appartenente alla Classe Zara.

Partecipò alla Seconda guerra mondiale, prendendo parte a numerose battaglie, prima di venire reso inoperativo da un bombardamento alleato nel 1943.


L'Incrociatore Gorizia
Fonte immagine: wikipedia

Storia

All'inizio della Seconda guerra mondiale era inquadrato nella I Divisione incrociatori assieme ai gemelli Zara e Fiume. Partecipò alle principali battaglie del Mediterraneo e a missioni di scorta indiretta di convogli.

Il 9 luglio 1940 partecipò alla battaglia di Punta Stilo, primo scontro con la flotta inglese.

Il 31 agosto fu fra le unità uscite per contrastare l'operazione inglese Hats, che però tornarono in porto senza aver concluso nulla.

Si trovava a Taranto durante il celebre attacco aerosilurante inglese (la Notte di Taranto) avvenuto nella notte tra l'11 ed il 12 novembre. Durante quell'incursione venne attaccato da un aereo britannico, che però venne abbattuto dalla contraerea del Gorizia.

Fra il 26 ed il 28 novembre 1940 prese parte alla battaglia di Capo Teulada, durante la quale sparò 12 salve e lanciò un idrovolante per individuare la flotta britannica.

Non partecipò alla battaglia di Capo Matapan (28-29 marzo 1941) e si salvò quindi dall'annientamento della I Divisione. Non esistendo più la sua formazione d'appartenenza, venne aggregato alla III Divisione incrociatori (Trento, TriesteBolzano).

Fra il 25 ed il 29 giugno 1941 fornì scorta indiretta, assieme al Trieste e alla XII Squadriglia cacciatorpediniere, al convoglio veloce dei trasporti truppe EsperiaMarco Polo, Neptunia ed Oceania diretti in Libia. Il convoglio era stato in un primo tempo fatto rientrare in porto per via dei violenti attacchi aerei. Prima di rientrare in Italia, il 30 giugno, il Gorizia fu oggetto di continui ma infruttuosi attacchi dall'aria, a Tripoli.

Il 26 agosto uscì in mare per contrastare l'operazione britannica Mincemeat. Il comando italiano non comprese però lo scopo della missione inglese (si trattava del minamento del Mar Tirreno al largo di Livorno) e ritenne che si trattasse di un convoglio; le navi italiane rientrarono nei porti senza aver nemmeno avvistato il nemico.

Fra il 21 ed il 22 novembre venne mandata di nuovo in mare, assieme al BolzanoTrento e alla VIII Divisione, per fornire scorta indiretta ad un convoglio diretto in Nord Africa. La formazione italiana venne però attaccata di sommergibili ed aerosiluranti che danneggiarono gravemente il Bolzano e l'Incrociatore leggero Duca degli Abruzzi, costringendola al rientro. Il Gorizia scortò, nei limiti del possibile, i mercantili che si erano dispersi sulla rotta di rientro.

Il 12-13 dicembre 1941 venne aggregato temporaneamente alla VII Divisione incrociatori, con gli Incrociatori leggeri GaribaldiMontecuccoli, che con la Corazzata Doria componeva il secondo gruppo d'appoggio per l'operazione di convogliamento M. 41: 3 convogli con in tutto 8 trasporti per la Libia. Il Comando, avendo ricevuto notizia dell'uscita in mare della flotta inglese, cosa non vera, fece rientrare le navi nei porti, ma gli attacchi subacquei danneggiarono la Corazzata Vittorio Veneto, affondarono le Motonavi Fabio Filzi e Carlo del Greco e altri 2 altri mercantili, i Piroscafi Iseo e Capo d'Orso, ebbero seri danni per una collisione.

Il 18 dicembre il Gorizia fece parte del gruppo di sostegno all'operazione di convogliamento M. 42 (4 mercantili), con il Trento e le Corazzate LittorioCesare e Doria. Tale operazione, conclusasi con l'arrivo di tutti i trasporti, sfociò nella prima battaglia della Sirte, che terminò con un nulla di fatto.

Fra il 3 ed il 6 gennaio 1942, in qualità di nave ammiraglia della III Divisione, composta in quell'occasione solo dai Gorizia e Trento, essendo gli altri due incrociatori in riparazione, fece parte della scorta indiretta a 6 mercantili, nell'ambito dell'operazione M. 43.



Gli Incrociatori Giovanni delle Bande Nere (in primo piano)
Gorizia (sullo sfondo), in missione il 12 febbraio 1942  
Fonte immagine: wikipedia


Il 14 febbraio 1942, assieme al Trento, alla VII Divisione e alla Corazzata Duilio, subito fatta tornare in porto, uscì in mare per intercettare un convoglio inglese diretto a Malta, non riuscendo tuttavia nell'intento (il convoglio fu comunque semidistrutto dagli attacchi aerei).

Fra il 21 ed il 24 febbraio fece nuovamente parte del gruppo d'appoggio ad un'altra operazione di convogliamento per la Libia, la K.7. In tale occasione, oltre al Trento e al Gorizia, alla III Divisione venne aggregato anche l'Incrociatore leggero Giovanni delle Bande Nere. I due convogli della K. 7 giunsero regolarmente a destinazione.

Tra il 21 ed il 24 marzo, con il Trento, la Littorio e il Bande Nere, prese parte alla seconda battaglia della Sirte, durante la quale colpì e danneggiò in maniera lieve i Cacciatorpediniere britannici Kipling e Sikh. Durante la stessa battaglia un altro caccia inglese, il Kingston, venne messo fuori uso da una salva di grosso calibro (l'unità non tornò più in servizio: fu vittima di un bombardamento mentre era in riparazione in bacino a Malta) che si ritiene sparata dalla Littorio. Altre fonti indicano però il Gorizia nella nave dalla quale partì il colpo che danneggiò il Kingston.

Il 14-15 giugno partecipò alla battaglia aeronavale di Mezzo Giugno, insieme alla squadra navale inviata ad intercettare il convoglio britannico Vigorous diretto a Malta (Corazzate Littorio e Vittorio Veneto, Incrociatori pesanti Trento e Gorizia, Incrociatori leggeri Garibaldi e Duca d'Aosta). Il Gorizia, che, per poter comunicare con i velivoli della Luftwaffe, aveva a imbarcato militari tedeschi, subì vari attacchi aerei senza tuttavia essere mai colpito. Non andò così al Trento che, immobilizzato da un aerosilurante, venne finito dal Sommergibile HMS Umbra. La squadra navale proseguì comunque contro il convoglio inglese; le due formazioni non entrarono in contatto ma gli inglesi, di fronte alle perdite subite per i continui attacchi aerei e alla prospettiva di affrontare la ben più potente squadra da battaglia italiana, decisero di ritirarsi.

L'11-12 agosto 1942 uscì ancora in mare insieme a TriesteBolzano e alla VII Divisione, per prendere parte alla grande battaglia aeronavale di Mezzo Agosto: la formazione avrebbe dovuto annientare il convoglio inglese per Malta, già semidistrutto dai continui attacchi di aerei, sommergibili e motosiluranti. Il Gorizia era la nave di bandiera dell'Ammiraglio Parona, il Comandante della III Divisione. Tuttavia Supermarina, temendo che gli incrociatori potessero essere attaccati da aerei o sommergibili, ordinò il rientro della squadra ben prima che questa potesse raggiungere il convoglio; ciò non impedì che un sommergibile silurasse il Bolzano e l'Incrociatore leggero Muzio Attendolo.

Questa fu l'ultima missione di guerra del Gorizia.


L'affondamento

Il 9 dicembre, assieme al Triestel'unico altro incrociatore pesante rimasto in efficienza, si spostò da Messina a La Maddalena nel tentativo di sfuggire ai sempre più pesanti attacchi dell'aviazione anglo-americana. Ma alle 14:45 del 10 aprile 1943 la base sarda venne attaccata da una formazione di 84 bombardieri. I velivoli avevano dei precisi obiettivi: 36 attaccarono il Gorizia, 24 la base dei sommergibili e 24 il TriesteA differenza di quest'ultimo, il Gorizia ebbe il tempo di reagire con l'artiglieria contraerea, anche se servì a poco. Infatti venne quasi subito colpito e messo fuori uso: il ponte venne sostanzialmente divelto dallo scafo, si aprirono numerose falle, l'armamento venne distrutto e a bordo si svilupparono numerosi incendi.

Ci furono 63 morti (4 ufficiali, 6 sottufficiali, 53 marinai) e 97 feriti.

Nonostante tutto si riuscì a ripararla in modo da consentirle almeno di essere trasferito a La Spezia evitandone il sicuro affondamento, dato che l'indomani, La Maddalena venne nuovamente attaccata dagli anglo-americani con obiettivo proprio il Gorizia.

Le riparazioni non poterono, però, procedere per la mancanza di materiale e così, all'entrata in vigore dell'Armistizio di Cassibile (8 settembre 1943), la nave risultava ancora inutilizzabile e non poté prendere il mare.

La sera del 9 settembre 1943 venne abbandonata dall'equipaggio e catturata dai tedeschi, che la abbandonarono definitivamente dopo aver recuperato tutto ciò che poteva essere riutilizzato.

Nel 1945 il relitto venne trovato semiaffondato nel porto ligure e non si poté far altro che demolirlo completamente.

Fonte: wikipedia

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