Storia del Friuli-Venezia Giulia - 3-6 novembre 1953: la "rivolta di Trieste"



Nel novembre 1953 quella che venne chiamata la Rivolta di Trieste venne violentemente repressa dalla Polizia Civile alle dipendenze del Governo Militare Alleato, al cui capo si trovava il generale britannico Thomas Willoughby Winterton.



I fatti del 1953Le vie della memoria IRSML FVG


Il 3 novembre 1953, 35° anniversario dell'annessione di Trieste all'Italia, il sindaco Gianni Bartoli (1900-1973) contravvenne al divieto del generale Winterton ed espose la bandiera tricolore dal pennone del Municipio. Al rifiuto del Sindaco di togliere la bandiera imposto dal Generale, questa venne rimossa dagli Inglesi. 

Come conseguenza al gesto, si formarono in tutta la città cortei di protesta, e quello stesso pomeriggio uno studente issò una bandiera italiana sul monumento dedicato a Domenico Rossetti (1772-1816), davanti al Giardino Pubblico.

La polizia civile rimosse la bandiera e disperse i manifestanti.

Il 4 novembre una folla di ritorno dall'annuale cerimonia commemorativa al Sacrario militare di Redipuglia dedicato alla memoria dei soldati italiani caduti durante la Prima guerra mondiale, organizzò una manifestazione per chiedere l'annessione di Trieste all'Italia che arrivò in Piazza Unità d'Italia e cercò di issare nuovamente il tricolore sul Municipio. Al tentativo della Polizia Civile di sequestrare la bandiera dei manifestanti seguirono violenti scontri che si propagarono in varie zone della città: Via Carducci, Piazza Goldoni, Piazza San Giovanni e Viale XX Settembre.

Il 5 novembre, gli studenti proclamarono uno sciopero e manifestarono di fronte alla chiesa di Sant'Antonio. Un'auto della Polizia Civile con a bordo un ufficiale inglese che passava nella zona venne presa a sassate. Il nucleo mobile della polizia intervenne nei confronti dei manifestanti che, nonostante si fossero rifugiati nella chiesa, vennero inseguiti e picchiati.

Il vescovo Antonio Santin rimandò al pomeriggio la processione di riconsacrazione del tempio di Sant'Antonio, massima chiesa della città. Al rito parteciparono migliaia di cittadini e all'arrivo della Polizia Civile nacquero nuovi incidenti. La polizia aprì il fuoco ad altezza d'uomo: vennero uccisi Antonio Zavadil e il quattordicenne Piero Addobbati, mentre decine di altre persone vennero ferite. I segni dei proiettili sono rimasti visibili su due lati della chiesa fino alla ristrutturazione del 2012.


Rivolta di Trieste 1953
Rivolta di Trieste: scontri tra filoitaliani e indipendentisti
davanti alla sede del Movimento Autonomista Giuliano (MAG)
(5 novembre)
Fonte immagine: Wikimedia Commons


Il 6 novembre continuarono i tumulti e ci furono tentativi di assaltare agli edifici del Governo Militare Alleato: vennero bruciate auto e motociclette della Polizia Civile, e venne messa a ferro e fuoco la sede del Fronte per l'Indipendenza del Territorio Libero di Trieste.

In tarda mattinata i manifestanti giunsero in Piazza Unità d'Italia e issarono sul Municipio e sul palazzo del Lloyd Triestino la bandiera italiana. Al tentativo di assaltare il Palazzo della Prefettura, sede della polizia civile, intervennero le truppe inglesi: gli agenti spararono sulla folla, uccidendo altre quattro persone e ferendone decine.

C'era una volta...
Foto del gruppo fb TRIESTE CHE NON C'E' PIU'


Alla dura nota di protesta del Governo italiano ai Governi inglese ed americano, questi ultimi presero le distanze dagli Inglesi, sottolineando che la Polizia Civile aveva agito sotto ordini britannici.

I funerali delle 6 vittime si svolsero l'8 novembre nella cattedrale di San Giusto. Vennero sepolti nel Cimitero di Sant'Anna e a loro è dedicata una scultura in pietra di Marcello Mascherini (1906-1983), rappresentante una figura femminile in piedi che, con il volto rivolto verso il cielo, sorregge il corpo di un uomo senza vita.




Le vittime

- Pietro Addobbati (Zara, 1938), studente - esule dalmata
- Erminio Bassa (Trieste, 1902), portuale
- Leonardo Nardino Manzi (Fiume, 1938), studente - esule fiumano
- Saverio Montano (Bari, 1903) - ex partigiano
- Francesco Paglia (Trieste, 1929), universitario - ex bersagliere della Repubblica Sociale Italiana
- Antonio Zavadil (Trieste, 1889), portuale

Fonte: wikipedia

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