L'esodo delle popolazioni istriane, fiumane e dalmate, conosciuto anche come esodo giuliano-dalmata o solo esodo istriano, consistette nell'abbandono delle proprie case da parte della maggioranza dei cittadini di etnia e di lingua italiana dai territori del Regno d'Italia prima occupati dall'Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia del maresciallo Josip Broz Tito e successivamente annessi dalla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.
Le traformazioni introdotte dal regime comunista jugoslavo rese, infatti, impossibile per le comunità italiane mantenere la propria identità nazionale.
A questo vanno aggiunte anche la paura, eredità della stagione delle foibe, l'oppressione politica, la persecuzione religiosa e la difficile situazione economica.
Le traformazioni introdotte dal regime comunista jugoslavo rese, infatti, impossibile per le comunità italiane mantenere la propria identità nazionale.
A questo vanno aggiunte anche la paura, eredità della stagione delle foibe, l'oppressione politica, la persecuzione religiosa e la difficile situazione economica.
Il fenomeno, che iniziò nel 1944 con l'abbandono della città di Zara distrutta dai bombardamenti Alleati e si concluse ufficialmente nel 1956, riguardò circa 300.000 persone.
Può essere diviso in due momenti principali:
Il primo esodo: 1945-1951
Il primo esodo avvenne tra il 1945 e il 1951, soprattutto dopo che il Trattato di Parigi (10 febbraio 1947), cedette alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia Zara, Fiume e quasi tutta l'Istria.
In seguito alla Conferenza di Pace (29 luglio - 15 ottobre 1946) che aveva preceduto il Trattato di Parigi (10 febbraio 1947), dall'estate del 1946 gli abitanti di Pola, allora governata provvisoriamente dagli anglo-americani, lasciarono per primi la loro città.
In un secondo momento cominciarono l'esodo anche la maggior parte degli italiani di Fiume e dell'Istria, zona, quest'ultima, nella quale si svuotarono interi villaggi e cittadine.
In questa prima fase, la città di Trieste, allora governata provvisoriamente da un'amministrazione militare anglo-americana, non venne coinvolta, e i profughi vennero distribuiti nel resto dell'Italia, dove furono allestiti più di un centinaio di centri di raccolta profughi, come il Centro di Smistamento Profughi di Via Pradamano, vicino a Porta Aquileia, a Udine, che funzionò dal 1947 al 1960. Da questo centro di smistamento passarono oltre cento mila esuli.
Può essere diviso in due momenti principali:
Il primo esodo: 1945-1951
Il primo esodo avvenne tra il 1945 e il 1951, soprattutto dopo che il Trattato di Parigi (10 febbraio 1947), cedette alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia Zara, Fiume e quasi tutta l'Istria.
In seguito alla Conferenza di Pace (29 luglio - 15 ottobre 1946) che aveva preceduto il Trattato di Parigi (10 febbraio 1947), dall'estate del 1946 gli abitanti di Pola, allora governata provvisoriamente dagli anglo-americani, lasciarono per primi la loro città.
In un secondo momento cominciarono l'esodo anche la maggior parte degli italiani di Fiume e dell'Istria, zona, quest'ultima, nella quale si svuotarono interi villaggi e cittadine.
In questa prima fase, la città di Trieste, allora governata provvisoriamente da un'amministrazione militare anglo-americana, non venne coinvolta, e i profughi vennero distribuiti nel resto dell'Italia, dove furono allestiti più di un centinaio di centri di raccolta profughi, come il Centro di Smistamento Profughi di Via Pradamano, vicino a Porta Aquileia, a Udine, che funzionò dal 1947 al 1960. Da questo centro di smistamento passarono oltre cento mila esuli.
Giovane esule italiana trasporta,
insieme ai propri effetti personali, un tricolore
(di anonimo - web)
Fonte immagine: Wikipedia
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Il secondo esodo: dal 1954
Con l'entrata in vigore del Memorandum di Londra (26 ottobre 1954) il Territorio Libero di Trieste venne diviso tra Italia e Jugoslavia: la Zona A con Trieste ritornò all'Italia e la Zona B viene assegnata alla Jugoslavia. Da quest'ultima zona, abitata quasi integralmente da italiani e amministrata fino al 1954 da un governo militare jugoslavo, iniziò un secondo esodo di massa.
Gli esuli della Zona B si fermano in maggioranza a Trieste e a Gorizia, trovando ospitalità in alcuni centri di raccolta profughi: oltre che quello della caserma di Padriciano, altri vennero istituiti presso il Silos e la Risiera di San Sabba. In alcuni casi si decise addirittura di costruire da zero dei centri abitati per accogliere gli esuli, come è il caso del Villaggio del Pescatore.
C'era una volta...
Tra coloro, che lasciarono la loro terra voglio ricordare le famiglie di:
- Carlo Leopoldo Conighi - Trieste, 4 luglio 1884 – Udine, 5 gennaio 1972 (architettura)
- Agostino Straulino - Lussinpiccolo, 10 ottobre 1914 – Roma, 14 dicembre 2004 (sport)
- Ottavio Missoni - Ragusa di Dalmazia, 11 febbraio 1921 - Sumirago, 9 maggio 2013 (moda)
- Alida Valli - Pola, 31 maggio 1921 - Roma, 22 aprile 2006 (cinema)
- Oreste Dequel - Capodistria, 17 agosto 1923 – Roma, 27 luglio 1985 (scultura)
- Vincenzo Bettiza, detto Enzo Bettiza - Spalato, 7 giugno 1927 (letteratura)
- Sergio Endrigo - Pola, 15 giugno 1933 - Roma, 7 settembre 2005 (musica)
Sergio Endrigo (1933-2005) - 1947
- Abdon Pamich - Fiume, 3 ottobre 1933 (sport)
- Marisa Madieri - Fiume, 1938 - Trieste, 1996 (letteratura)
- Giovanni Nino Benvenuti - Isola d'Istria, 26 aprile 1938 (sport, cinema)
- Gianni Brezza - Pola, 9 novembre 1942 - Roma, 5 aprile 2011 (danza, cinema)
- Uto Ughi, nome d'arte di Bruto Diodato Emilio Ughi - Busto Arsizio, 21 gennaio 1944 (musica)
- Wilma Goich - Cairo Montenotte, 16 ottobre 1945 (musica)
- Lidia Matticchio - Pola, 21 febbraio 1947 (gastronomia)
- Sergio Marchionne - Chieti, 17 giugno 1952 (industriale)
Monumento in ricordo dell'esodo
Il 26 settembre 2010 è stato eretto un monumento nei pressi del valico di Rabuiese da cui transitò la maggior parte degli esuli della Zona B.
CURIOSITA'
Filatelia: la Repubblica Italiana ha emesso due francobolli per ricordare l'esodo degli italiani: il primo al 50° anniversario e il secondo il 10 febbraio del 2005, per l'istituzione del Giorno del Ricordo.
Filatelia
Fonte: wikipedia