Storia del Friuli-Venezia Giulia - La Guardia alla Frontiera (G.a.F)


La Guardia alla Frontiera (G.a.F.) è stato un corpo militare del Regio Esercito italiano, dal 1934 alla fine della Seconda guerra mondiale, con il compito di difendere le frontiere dell'Italia.

Venne istituito il 28 aprile 1937 con il Regio Decreto n.833.


Guardia alla Frontiera emblema
Lo stemma della G.a.F.
(nello spazio giallo in mezzo
vi era il numero del settore di copertura)
(di Gigillo83 - RegalTorino.com/GaF)
Fonte immagine: Wikimedia Commons

Storia

La difesa dei confini dell'Italia era affidata prima degli anni '30 a Guardia di Finanza, Carabinieri e Milizia Confinaria, costituita nel 1927, da una diramazione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN).

Il 4 dicembre 1934 venne costituito un corpo militare apposito, la Guardia alla Frontiera, che comprendeva reparti di genio, artiglieria e fanteria.

Alla G.a.F. vennero quindi affidati circa un migliaio di bunker del Vallo Alpino.

La struttura del corpo assunse nel corso del 1938 larga autonomia e venne riconosciuta in via ufficiale il 28 aprile 1937, attraverso il Regio Decreto legge n° 833 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 139 del 17 giugno 1937.

Alla fine del 1939, da Ventimiglia a Fiume la G.a.F. comprendeva 8 comandi, 27 settori, 7 reggimenti d'artiglieria, 20.000 uomini, 1.000 fortificazioni, 6.000 mitragliatrici, 1.000 mortai, 100 cannoni contro carro 47/32, ed un'altra migliaia di altri cannoni di medio e piccolo calibro (75/27 e 149/35).

All'entrata in Guerra dell'Italia (10 giugno 1940) la G.a.F. era composta, senza considerare le colonie, la Libia occidentale ed orientale e l'Albania, da 23 settori, 50.000 uomini, 28 battaglioni alpini "valle", 22 battaglioni di camicie nere.

Ogni comando d'armata della G.a.F. si poteva suddividere in "settori" (27 settori di copertura, dall'I al XXVII, lungo la linea di confine; i settori XVIII, XIX e XX non furono mai realizzati), i quali si potevano dividere in "sottosettori", quindi in "gruppi di capisaldi" e via via per unità sempre minori.


Vallo Alpino Settentrionale:

Comando d'armata XIV - Treviso

Settore XVI Cadore - Carnia
                   
   Sottosettori:
   - 16/a Cadore
   - 16/b Val Degano - Sede comando: Forni Avoltri
   - 16/c Val But - Sede comando: Paluzza
   - 16/d Val Chiarsò - Sede comando: Paularo


Settore XVII Tarvisio

   Sottosettori:
   - 17/a Pontebba - Sede comando: Pontebba
   - 17/b Ugovizza - Sede comando: Ugovizza
   - 17/c Silizza - Sede comando: Tarvisio
   - 17/d Val Romana - Sede comando: Fusine Valromana


Vallo Alpino Orientale:

Comando d'armata XI - Udine

Settori:
- XXI Alto Isonzo
- XXII Idria
- XXIII Postumia

Comando d'armata V - Trieste

Settori:
XXV Timavo
XXVI Carnaro
XXVII Fiume


Ogni comando di settore aveva due o più sottosettori che a loro volta avevano alle dipendenze delle opere fortificate. Queste opere erano presidiate da militari di fanteria, artiglieria, del genio, e altre.

Nonostante la G.a.F. fosse un corpo prevalentemente di tipo statico, alle sue dipendenze vennero messe anche 5 compagnie di carristi di frontiera, equipaggiati con carri leggeri Fiat 3000 che nel tempo, sia per l'anzianità, sia per la mancanza di pezzi di ricambio, finirono in buona parte abbandonati nei magazzini dei Settori o interrati per utilizzarne le torrette come fortino.

Negli anni 1952-1953, la Guardia alla Frontiera venne riformata nei raggruppamenti Battaglioni da Posizione.

Il 1° gennaio 1957 si suddivisero in:


I vari reparti che vi appartenevano si sciolsero dal 1989 al 1992, dopo il crollo della Cortina di Ferro.

Fonte: wikipedia

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