Nel 1920, il Colonnello Giulio Douhet (1869-1930), propose per primo in Italia di onorare i Caduti italiani della Prima guerra mondiale, le cui salme non potevano essere identificate, con la creazione di un Monumento al Milite Ignoto. Si decise di crearlo nel complesso monumentale del Vittoriano a Roma. Sotto la statua della dea Roma sarebbe stata tumulata la salma di un soldato italiano sconosciuto, selezionata tra quelle dei Caduti della Prima guerra mondiale.
La scelta del corpo venne affidata a
Maria Bergamas (1867-1952), madre di Antonio, un soldato che nel 1916 che aveva
disertato l'esercito austriaco per unirsi a quello italiano e che era caduto in
combattimento, senza che il suo corpo venisse mai ritrovato.
Il 26 ottobre 1921, nella Basilica di Aquileia, la donna venne posta di fronte a undici bare allineate di caduti non identificati, provenienti da diverse aree del fronte: appoggiò lo scialle sulla seconda e, dopo essere passata davanti ad altre otto, non riuscì a proseguire e si accasciò al suolo davanti alla decima bara che, quindi, venne scelta.
Questa venne collocata sull'affusto di un cannone e, accompagnata da reduci decorati con la Medaglia d'Oro al Valore Militare e più volte feriti, venne deposta su un carro ferroviario appositamente disegnato.
Il 26 ottobre 1921, nella Basilica di Aquileia, la donna venne posta di fronte a undici bare allineate di caduti non identificati, provenienti da diverse aree del fronte: appoggiò lo scialle sulla seconda e, dopo essere passata davanti ad altre otto, non riuscì a proseguire e si accasciò al suolo davanti alla decima bara che, quindi, venne scelta.
Questa venne collocata sull'affusto di un cannone e, accompagnata da reduci decorati con la Medaglia d'Oro al Valore Militare e più volte feriti, venne deposta su un carro ferroviario appositamente disegnato.
Le altre dieci salme
rimaste ad Aquileia vennero tumulate nel Cimitero degli Eroi che circonda la Basilica Patriarcale, nella Tomba dei dieci militi ignoti, realizzata dall'architetto Guido Cirilli (1871-1954).
Il viaggio si compì sulla linea Aquileia-Roma, passando per Udine, Treviso, Venezia, Padova, Rovigo, Ferrara, Bologna, Pistoia, Prato, Firenze, Arezzo, Chiusi, Orvieto, a velocità moderatissima in modo che presso ciascuna stazione la popolazione avesse modo di onorare il caduto simbolo. Furono molti gli italiani che attesero, a volte anche per ore, il passaggio del convoglio al fine di poter rendere onore al Caduto. Il treno infatti si fermò praticamente in tutte le stazioni.
La cerimonia ebbe il suo epilogo nella capitale. Tutte le rappresentanze dei combattenti, delle vedove e delle madri dei caduti, con il Re d'Italia Vittorio Emanuele III (1869-1947) in testa, e le bandiere di tutti i reggimenti mossero incontro al Milite Ignoto, che venne portato nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri da un gruppo di decorati.
La salma venne posta nel monumento al Milite Ignoto, presso il Vittoriano, il 4 novembre 1921; l'epigrafe riporta la scritta "Ignoto Militi" e le date MCMXV (1915) e MCMXVIII (1918), gli anni di inizio e fine della Prima guerra mondiale.
Nel corso degli anni Trenta il feretro del Milite
Ignoto venne traslato nella cripta interna del Vittoriano denominata Sacello
del Milite Ignoto, dove si trova tutt'ora.
Parti della cripta e del sepolcro sono realizzate con materiali lapidei provenienti dalle montagne teatro degli scontri della Prima guerra mondiale, tra cui il Monte Grappa e il Carso.
Nel 2011, dal 29 ottobre al 2 novembre, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia e del 90° anniversario del viaggio della salma da Aquileia a Roma, è stata organizzata la rievocazione storica del viaggio in treno.
Il viaggio si compì sulla linea Aquileia-Roma, passando per Udine, Treviso, Venezia, Padova, Rovigo, Ferrara, Bologna, Pistoia, Prato, Firenze, Arezzo, Chiusi, Orvieto, a velocità moderatissima in modo che presso ciascuna stazione la popolazione avesse modo di onorare il caduto simbolo. Furono molti gli italiani che attesero, a volte anche per ore, il passaggio del convoglio al fine di poter rendere onore al Caduto. Il treno infatti si fermò praticamente in tutte le stazioni.
La cerimonia ebbe il suo epilogo nella capitale. Tutte le rappresentanze dei combattenti, delle vedove e delle madri dei caduti, con il Re d'Italia Vittorio Emanuele III (1869-1947) in testa, e le bandiere di tutti i reggimenti mossero incontro al Milite Ignoto, che venne portato nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri da un gruppo di decorati.
La salma venne posta nel monumento al Milite Ignoto, presso il Vittoriano, il 4 novembre 1921; l'epigrafe riporta la scritta "Ignoto Militi" e le date MCMXV (1915) e MCMXVIII (1918), gli anni di inizio e fine della Prima guerra mondiale.
Il Vittoriano, da una finestra del Quirinale
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Parti della cripta e del sepolcro sono realizzate con materiali lapidei provenienti dalle montagne teatro degli scontri della Prima guerra mondiale, tra cui il Monte Grappa e il Carso.
Il Sacello del Milite Ignoto all'interno del Vittoriano, a
Roma
L'iscrizione riporta la motivazione della
concessione
della Medaglia d'Oro al Valor Militare al milite:
"Degno figlio di
una stirpe prode e di una millenaria civiltà,
resistette inflessibile nelle
trincee più contese,
prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e
cadde combattendo
senz'altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della
Patria.
24 maggio 1915 - 4 novembre 1918"
(di Braidemate - Opera propria)Fonte immagine: Wikimedia Commons |
Nel 2011, dal 29 ottobre al 2 novembre, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia e del 90° anniversario del viaggio della salma da Aquileia a Roma, è stata organizzata la rievocazione storica del viaggio in treno.
Fonte: wikipedia