Scoprire il Friuli-Venezia Giulia - La nave-laboratorio Elettra


Elettra è la nave su cui Guglielmo Marconi (1874-1937) effettuò numerosi esperimenti di radiofonia.

Venne costruita nei primi anni del Novecento, venendo utilizzata sia come yacht che come nave militare da ricognizione.

Con la fine della Prima guerra mondiale la nave, messa in disarmo, venne portata a Southampton e messa all'asta; nel 1919 venne acquistata da Guglielmo Marconi per 21.000 sterline e trasformata in una stazione mobile di ricerca.


Nave-laboratorio

La nave, salpata da Londra nel luglio 1919, giunse a Napoli in agosto e quindi portata a La Spezia per i lavori di trasformazione in laboratorio scientifico.

Ribattezzata Elettra venne iscritta nel Registro Navale Italiano il 27 ottobre 1921, mentre il suo passaggio definitivo sotto bandiera italiana avvenne il 21 dicembre successivo.

Particolarmente importanti sono gli esperimenti effettuati da Marconi nel golfo del Tigullio, in contatto con la stazione di terra posta alle torri Gualino, sulla penisola di Sestri Levante. In onore di ciò, nelle carte ufficiali della marina italiana, il golfo del Tigullio assunse il nome ufficiale di golfo Marconi.

Negli anni Venti e Trenta l'Elettra solcò le acque di tutti i mari del mondo fino a che, nel 1937, alla morte dello scienziato venne acquistata dal Ministero delle Comunicazioni per la cifra di 820.000 lire.



L'Elettra, definita da Gabriele D'Annunzio (1863-1938)
"candida nave che naviga nel miracolo e anima i silenzi eterei del mondo", 
in una stampa degli anni Trenta
Fonte: Wikipedia


Con la Kriegsmarine, la marina militare tedesca

Allo scoppio della Seconda guerra mondiale la nave venne trasferita nel porto di Trieste, fino a quando in seguito alle vicende che seguirono l'Armistizio di Cassibile (8 settembre 1943), venne requisita dai tedeschi ed armata con cinque mitragliere, una da 15mm e quattro da 20 mm in due torrette binate.

Nella Kriegsmarine, la Marina militare tedesca, venne immessa in servizio prima con la sigla G-107, poi NA-6.

L'Elettra partì da Trieste il 28 dicembre 1943 per una missione di pattugliamento lungo le coste della Dalmazia. Il 21 gennaio 1944 giunse nelle acque di Diklo, vicino a Zara, dove la mattina successiva venne individuata da alcuni cacciabombardieri alleati e colpita. Il Comandante, prima che la nave affondasse, scelse di arenarla.


Il recupero del relitto

Con il Trattato di Parigi (10 febbraio 1947), il relitto divenne proprietà della Jugoslavia, le cui autorità solo nel 1959 permisero l'effettuazione dei rilievi tecnici sulle sue possibilità di recupero, consentendone poi la restituzione grazie all'intervento diretto di Josip Broz Tito (1982-1980), su sollecitazione dell'allora Ministro degli Esteri, il futuro Pesidente della Repubblica Antonio Segni (1891-1972).

Restituita all'Italia, nel 1962 venne riportata a galla e rimorchiata nel Cantiere S. Rocco di Muggia.

Il 18 aprile 1977 venne iniziata la demolizione del relitto: lo scafo venne tagliato in varie parti distribuite poi a diversi musei.

La prua, delle dimensioni di circa 8 metri di altezza per 19 di lunghezza, venne collocata nel piazzale prospiciente il campus di AREA Science Park di Padriciano, sul Carso triestino, di fronte al Laboratorio di ricerche elettromagnetiche Guglielmo Marconi.


Prua Elettra
La prua della nave Elettra,
esposta all'Area Scienze Park di Trieste
(di Tiesse)
Fonte immagine: Wikimedia Commons

Altri resti della nave sono conservati presso il museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropail museo del Mare, sempre Trieste. Ad esempio, in una teca di quest'ultimo è conservato un piccolo tasto con cui il 26 marzo 1930, alle 11.03, dalla nave Elettra ancorata a Genova presso lo Yacht Club Italiano, Guglielmo Marconi (1874-1937) inviò nell'etere degli impulsi che, dopo avere percorso 14.000 miglia, giunsero in Australia, dando l'input per l'accensione le 3.000 lampadine del Municipio di Sydney.


SCHEDA

- Cantiere: Ramage & Ferguson Ldt. Leith Scozia (Regno Unito)
- Varata: 27 marzo 1904
- Situazione attuale: arenata il 22 gennaio 1944

Fonte: wikipedia

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