Personalità legate al Friuli-Venezia Giulia - Arturo NÀTHAN (1891-1944)


Arturo Nàthan (Trieste, 17 dicembre 1891 – Biberach, 25 novembre 1944) è stato un pittore di origine ebraica.

Ragazzo introverso, rivolto più all'interiorità piuttosto che alla materialità mondana, la sua personalità si scontrò con quella del padre, commerciante dedito ai suoi affari, e con quella della madre, donna comprensiva e accogliente con la quale ebbe un legame profondo ma destinato a cambiare continuamente.

Piegato dalla sofferenza, dalla solitudine e all'angoscia che lo affliggeva dal suo ritorno dalla naja in Inghilterra (poiché obiettore di coscienza, venne costretto dall'esercito inglese, da cui era stato richiamato, a svolgere le mansioni più umilianti)Arturo Nàthan chiese aiuto allo psicanalista Edoardo Weiss, il quale gli consigliò proprio la pittura come terapia per combattere la depressione.

Secondo la testimonianza di Weiss, grazie alla terapia adottata, Arturo Nàthan migliorò lentamente e ciò determinò anche un cambio di soggetti nei suoi quadri.

L'elemento metafisico fu la base dello sviluppo artistico di Nathan, dove conviveranno paesaggi immaginari lontani da qualsiasi riferimento alla realtà quotidiana ed elementi naturali.


Biografia

La sua attività artistica iniziò ufficialmente nel 1921, quando aprì il suo primo studio a Trieste, mentre l'esordio espositivo avvenne nel 1924 alla mostra del Circolo Artistico di Trieste.

Negli anni '20 entrò in contatto con la pittura di Giorgio de Chirico che lo influenzò profondamente. Di questo periodo sono i suoi primi autoritratti e i manichini.


A Trieste Nàthan frequentò una cerchia ristrettissima di amici, tra cui Bobi Bazlen (1902-1965), Leonor Fini (1907-1996), Umberto Saba (1883-1957) ma soprattutto il pittore Carlo Sbisà che durante la guerra metterà in salvo buona parte delle sue opere.

Nel settembre 1943 Nàthan fu internato nel campo di prigionia di Carpi. L'anno seguente venne deportato in Germania, prima nel campo di concentramento di Bergen-Belsen poi in quello di Biberach an der Riss, dove morì il 25 novembre 1944.

In vent'anni di attività si contano circa 150 opere, la metà delle quali vennero distrutte durante la guerra. Ciò che oggi rimane, appartiene a collezioni private e importanti musei internazionali.


Opere

- Scoglio incantato, 1931 - Museo Revoltella, Trieste
- Spiaggia abbandonata, 1935 circa - Galleria d'arte moderna, Milano
- Malinconia, 1938 - Museo Revoltella, Trieste

Fonte: wikipedia

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