Scoprire il Friuli-Venezia Giulia - La rete tranviaria di Trieste (1876-1970)


La rete tranviaria di Trieste rimase in esercizio nella città giuliana dal 1876 al 1970.


Rete tranviaria di Trieste
Rete tranviaria di Trieste
(di Ale Sasso)
Fonte immagine: Wikimedia Commons


I tram a cavalli

Dopo l'istituzione di alcune linee di omnibus nel 1860, le prime linee di tram a cavalli vennero attivate nel 1876 dalla Società Triestina Tramway (STT); l'azienda, con capitale belga, era anche denominata Triester Tramway Gesellshaft e Societé de Tramways de Trieste, a testimoniare il carattere di quella che nei fatti era una controllata di una multinazionale del settore.



SocietàTriestinaTramway
Quota della Società Triestina Tramway
del valore nominale di 100 fiorini (Trieste, 1° febbraio 1897)
(di Aktie)
Fonte immagine: Wikimedia Commons

Il 30 marzo venne inaugurata la linea di "ferrovia a cavalli", come allora erano definite, che serviva la direttrice Via del Torrente (oggi Via Carducci)-Corsia Stadion (oggi Via Battisti)-Boschetto, con corse dalle prime ore del mattino fino alle 22 e a una frequenza di una ogni quindici minuti; vennero istituite due classi di viaggio: la prima, più comoda, costava 10 Soldi, la seconda 5 Soldi, prezzo alla portata dei ceti sociali più bassi.

Alla fine dell'Ottocento la rete di tram a cavalli presentava una notevole estensione, presentando nel 1900, anno di massima espansione, le seguenti linee:

- Stazione centrale (allora Südbahnhof)-Boschetto
- Stazione centrale (Südbahnhof)-Stazione tranviaria di Sant'Andrea (allora Staatsbahnhof)
- tranvia per Barcola
- tranvia per Barriera Vecchia
- tranvia per il Punto Franco
- tranvia per il Bagno Fontana
- tranvia per Piazza Giuseppina

C'era una volta...
Foto della pagina fb TRIESTERACCONTATRIESTE


Dopo una serie di proposte fra loro concorrenti avanzate da un privato e dalla STT, il 3 ottobre 1900 venne attivata, a cura della seconda, la linea Boschetto-Barcola a trazione elettrica, sistema che sarebbe poi stato esteso negli anni seguenti all'intera rete.


Verso la municipalizzazione

Alla decisione del consiglio comunale triestino di realizzare e gestire direttamente alcune linee tranviarie si oppone la concessionaria STT, dando il via ad una causa giudiziaria che si trascinò fino ad una sentenza favorevole al Comune emanata dalla suprema corte di giustizia di Vienna il 19 maggio 1910.

Il 7 giugno 1913 la nuova linea Piazza Goldoni-San Sabba, gestita direttamente dal Comune, si affiancò dunque al servizio della STT che oltre alla linea ancora a cavalli per il Punto Franco aveva in carico le seguenti relazioni a trazione elettrica:

- Boschetto-Servola
- Via Kandler-Sant'Andrea
- Barcola-Piazza Tommaseo (per Via Stazione e per Via Carducci)
- Roiano-Via Sette Fontane
- Circolare

Il periodo successivo venne caratterizzato da fermenti politici di grande importanza per la città, che con la firma del Trattato di Rapallo (12 novembre 1920) passò al Regno d'Italia.

A partire dal 1921 l'intera rete della STT passò alla gestione pubblica.

Tre anni dopo la nuova Azienda Tranvie Municipali aveva in carico le seguenti linee così numerate:

1 - San Sabba-San Giacomo-Stazione Centrale
2 - Boschetto-Campo Marzio-Servola
3 - Boschetto- Stazione Campo Marzio
4 - Piazza Garibaldi-Campo Marzio-Arsenale
5 - Piazza Perugino-Roiano
6 - Piazza Goldoni-Barcola
7 - Boschetto-Stazione Centrale
8 - Stazione Centrale-Campo Marzio

Ulteriori ampliamenti si ebbero il 25 dicembre 1925, con una nuova linea parzialmente in galleria fino al colle di Servola, e il 24 maggio 1926, con il nuovo capolinea alla chiesa di San Giovanni, che assieme ad alcune variazioni di percorso portarono alla fine dell'anno alla gestione di ben 10 linee.

Il 23 dicembre 1928 avvenne l'ultima inaugurazione, relativa alla nuova linea 11 Pizza Verdi-Rione del Re.

Il 26 aprile di quello stesso anno un'altra azienda di trasporti locale, la Società Anonima delle Piccole Ferrovie di Trieste sostituì il sistema di trazione "a cremagliera" con quello "a funicolare" del tratto intermedio della tranvia Trieste-Opicina.

Nel 1934, in seguito all'accorpamento dei diversi servizi comunali, venne istituita l'Azienda Comunale Elettricità Gas Acqua e Tramvie (ACEGAT), dalla fusione delle tranvie municipali e dell'Azienda Comunale Elettricità Gas Acqua (ACEGA).


C'era una volta...
Foto del gruppo fb TRIESTE CHE NON C'E' PIU'


Il declino della rete tranviaria

Nel 1935 iniziò il declino della rete tranviaria, con trasformazione in autoservizio della linea 10.

Nel 1936 la rete aveva un'estensione di 41,7 km, contro i 19,8 di quella automobilistica e i 3,1 della rete filoviaria, inaugurata l'anno precedente.

La Seconda guerra mondiale colpì duramente i trasporti a Trieste e gran parte del materiale rotabile e degli impianti venne danneggiato.

La situazione economica dell'ACEGAT era caratterizzata da uno stato di pesante crisi, a cui si cercò di porre rimedio mirando a ridurre il servizio alle sole linee con andamento pianeggiante.

Il grande sviluppo della rete avvenne il 1° gennaio 1952 con il varo della nuova rete del trasporto urbano triestino, basata sull'esteso impiego di filobusimpiegati su linee a medio e grande traffico passeggeri e con elevata frequenza, in media ogni dieci minuti.



TS-Trieste-1953-piazza-Goldoni
Rete filoviaria e tranviaria in Piazza Carlo Goldoni (1953)
Da sinistra:
- filobus Alfa Romeo 800 Garavini (serie 611-620) sulla linea 15
- tram Stanga (serie 401-428) con rimorchiata sulla linea 9
- tram Stanga (serie 429-448) sulla linea 3
- filobus Alfa Romeo 140, probabilmente sulle linee 5 e 11
(di sconsciuto - Fonte immagine: Wikimedia Commons)



Verso gli anni Cinquanta cominciarono, inoltre, ad essere eliminati dal servizio i tram a due assi, provvedendo a ricostruire quelli più moderni danneggiati durante la Seconda guerra mondiale (tram serie 429-448).

Nel periodo estivo, a supporto delle zone balneari della città, erano in funzione la linea 6/ (Piazza Goldoni - Barcola) e la deviazione delle linee 3 e 8 sull'anello del Bagno Ausonia.

A fine anni Cinquanta si iniziò a pensare di sostituire tram e filobus con autobus: tali idee portarono nel 1960 ad un programma elaborato dall'ACEGAT che prevedeva l'eliminazione dei tram in dodici anni a partire dal 1964. Già a partire dal 1958 erano iniziate le soppressioni delle linee tranviarie: per prime quelle notturne, a cui seguì la linea 2.

Nel 1966 venne sospesa la linea 3, inglobata nella 9; la stessa sorte toccò due anni dopo alla 8 e il 30 dicembre 1969 alla 6.




Ultimi mesi della linea tranviaria 6 (1969)
Archivio RAI


L'ultimo tram della linea 9 partì da Campi Elisi in direzione San Giovanni il 31 marzo 1970 alle 21:25.



Ultimi mesi della linea tranviaria 9 (1970)
Archivio RAI

Fonte: wikipedia

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