Guidalberto Pasolini, detto Guido, nome di battaglia Ermes (Belluno, 4 ottobre 1925 – Bosco Romagno, 12 febbraio 1945) è
stato un partigiano italiano.
Morì appena diciannovenne nell'eccidio di Porzûs (7-18 febbraio 1945), tragico episodio della Resistenza Italiana in cui una ventina di partigiani delle Brigate Osoppo vennero uccisi da un gruppo di gappisti.
Fratello minore dello scrittore Pier Paolo Pasolini (1922-1975), entrò in
clandestinità alla fine del maggio 1944, subito dopo aver conseguito la
maturità scientifica a Pordenone, optando per l'impegno attivo nella lotta
contro l'occupazione tedesca del Friuli, rispetto quella che era l'intenzione
iniziale di iscriversi all'università.
Divenne membro delle Brigate Osoppo dell'Est con il nome di battaglia Ermes, prima nella zona di Pielungo, poi nella zona di Attimis-Faedis-Nimis, nella quale si era costituita la Zona Libera del Friuli Orientale.
La sera del 6 febbraio 1945 raggiunse la Baita di Topli Uork, comunemente conosciuta come Malghe di Porzûs, all'epoca sede della 1° Brigata Osoppo, con un gruppo di partigiani guidati dal Capitano Aldo Bricco, nome di battaglia Centina o Pinerolo (1913-2004).
Guido Pasolini, nome di battaglia Ermes Fonte immagine: wikipedia |
La sera del 6 febbraio 1945 raggiunse la Baita di Topli Uork, comunemente conosciuta come Malghe di Porzûs, all'epoca sede della 1° Brigata Osoppo, con un gruppo di partigiani guidati dal Capitano Aldo Bricco, nome di battaglia Centina o Pinerolo (1913-2004).
Il 7 febbraio 1945 gli osovani vennero fatti prigionieri da un
gruppo di gappisti appartenenti alle Brigate Garibaldi e capeggiati da Mario Toffanin, nome di battaglia Giacca (1912-1999).
Il 12 febbraio 1945 Guido Pasolini venne sottoposto ad interrogatorio e processato in modo sommario. Quella stessa mattina venne condotto assieme ad altri tre partigiani nel Bosco Romagno, luogo
destinato all'esecuzione, dove venne ordinato loro di scavare una fossa.
Riuscì, però, a fuggire in circostanze poco chiare, ma nella fuga venne ferito alla spalla e ad un braccio.
Raggiunta la vicina frazione di Sant'Andrat del Judrio, e quindi la località dei Quattroventi (Corno di Rosazzo), si fece medicare presso la farmacia.
Da qui proseguì a piedi verso il vicino paese di Dolegnano, dove ottenne ospitalità da una famiglia. Ma venne rintracciato e arrestato dal partigiano Mario Tulissi che lo consegnò ai due gappisti dai quali era riuscito a sfuggire la mattina, che lo riportarono sul luogo destinato alla sua esecuzione e lo uccisero.
Riuscì, però, a fuggire in circostanze poco chiare, ma nella fuga venne ferito alla spalla e ad un braccio.
Raggiunta la vicina frazione di Sant'Andrat del Judrio, e quindi la località dei Quattroventi (Corno di Rosazzo), si fece medicare presso la farmacia.
Da qui proseguì a piedi verso il vicino paese di Dolegnano, dove ottenne ospitalità da una famiglia. Ma venne rintracciato e arrestato dal partigiano Mario Tulissi che lo consegnò ai due gappisti dai quali era riuscito a sfuggire la mattina, che lo riportarono sul luogo destinato alla sua esecuzione e lo uccisero.
I suoi resti, assieme a quelli delle altre vittime dell'eccidio, furono riesumati alla fine della Seconda guerra mondiale, tra il 10 e il
20 giugno 1945.
Dopo il funerale celebrato a Cividale del Friuli il 21 giugno 1945, i resti di Guido Pasolini venero traslati nel cimitero di Casarsa della Delizia.
A qualche metro di distanza sono oggi sepolti il fratello Pier Paolo (1922-1975) e la madre.
Fonte: wikipedia
Dopo il funerale celebrato a Cividale del Friuli il 21 giugno 1945, i resti di Guido Pasolini venero traslati nel cimitero di Casarsa della Delizia.
A qualche metro di distanza sono oggi sepolti il fratello Pier Paolo (1922-1975) e la madre.
Fonte: wikipedia
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