26 ottobre 1954: l'arrivo delle truppe italiane in città
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C'era una volta... - Prime elezioni amministrative triestine (1949)
Storia del Friuli-Venezia Giulia - 1° luglio 1916: la "Decimazione di Cercivento"
Dietro al cimitero di Cercivento, in provincia di Udine, c'è un piccolo cippo in pietra con una targa in ottone, quattro nomi e il Tricolore. E' un monumento unico in Europa perché è dedicato a quattro soldati formalmente "traditori".
Questo fatto è passato alla storia come la decimazione di Cercivento e i quattro soldati come i fucilati di Cercivento.
Nel giugno del 1916 alla 109° Compagnia del Battaglione Monte Arvenis, composta in maggioranza da giovani della Carnia, venne ordinato di conquistare la cima due del Cellon, il picco sovrastante Passo di Monte Croce Carnico (1.360 m).
Alla Compagnia venne dato l'ordine di attaccare in pieno giorno le postazioni austriache che si trovavano a quota 2200.
Essendo di quei posti, conoscevano bene i rischi di un attacco frontale in quella posizione. E, probabilmente, all'inizio della Prima guerra mondiale avevano rifiutato, a loro rischio e pericolo, di arruolarsi con gli austriaci.
Personalità legate al Friuli-Venezia Giulia - Nico PEPE (1907-1987)
Nico Pepe (Udine, 19 gennaio 1907 – Udine, 13 agosto 1987) è
stato un attore e regista teatrale italiano. Nella parte finale della carriera
è stato attivo anche in televisione.
È stato anche critico teatrale e
doppiatore cinematografico dell'attore Carlo Pisacane ne I soliti ignoti.
Attore del Piccolo Teatro di Milano, è stato interprete in
carriera di circa centotrenta film e al suo nome è stato intitolata la Civica Accademia d'Arte Drammatica "Nico Pepe" di Udine.
Nico Pepe (di sconosciuto - Cineguida 54) Fonte immagine: Wikipedia |
Biografia
Ha debuttato in teatro come ultimo generico nel 1930 nella
compagnia di Ruggero Lupi e Paola Borboni.
Due anni dopo era primo attore
brillante con Ruggero Ruggeri. Per il teatro di varietà è stato interprete in
Che ti sei messo in testa?. Divenuto interprete di classici del teatro, ha
lavorato poi nelle compagnie di Antonio Gandusio e Peppino De Filippo oltre che
in quella di Sergio Tofano, Giuditta Rissone e Vittorio De Sica.
Nel 1953 iniziò a collaborare con il Piccolo Teatro di
Milano con cui dal 1959 interpretò il ruolo di Pantalone nell'Arlecchino
servitore di due padroni di Giorgio Strehler (1921-1997).
Fondatore e direttore del Teatro
Stabile di Torino e tra i protagonisti del breve esperimento della Compagnia
Stabile Città di Palermo, ha diretto anche il teatro Ateneo di Roma.
Autore di
regie teatrali, a partire dal 1969 ha portato in tournée un'originale formula
di teatro in miniatura articolato in conversazioni recital.
Per il cinema è stato interprete fra l'altro in Riso amaro e La donna più bella del mondo, dedicato alla figura di Lina Cavalieri, girato a fianco di Gina Lollobrigida e Vittorio Gassman.
Per il cinema è stato interprete fra l'altro in Riso amaro e La donna più bella del mondo, dedicato alla figura di Lina Cavalieri, girato a fianco di Gina Lollobrigida e Vittorio Gassman.
In televisione ha partecipato a
diverse trasmissioni di prosa. È stato poi traduttore ed autore di testi per il
teatro e per la radio ed ha collaborato con propri articoli a riviste e
quotidiani curando rubriche sul mondo teatrale.
Come studioso della materia ha
tenuto lezioni sulla storia della commedia dell'arte in varie scuole di
recitazione di diversi paesi, fra cui il Conservatoire d'Art Dramatique di
Parigi.
Fonte: wikipedia
Personalità legate al Friuli-Venezia Giulia - Carlo TOLAZZI (Udine, 1954)
Carlo Tolazzi (Udine, 1954) è un drammaturgo italiano.
Cenni biografici
Carlo Tolazzi vive a Malborghetto fino agli 11 anni, poi la
famiglia si trasferisce a Udine, dove Tolazzi frequenta il Liceo Classico
Jacopo Stellini. In seguito si laurea all'Università di Trieste in lettere
moderne.
Per alcuni anni, dopo aver conseguito il diploma professionale, esercita l'attività di fisioterapista.
Per alcuni anni, dopo aver conseguito il diploma professionale, esercita l'attività di fisioterapista.
Dal 1994 inizia la sua attività nel campo teatrale.
Vive oggi a Udine.
Attività artistica
Per due anni consecutivi, nel 1994 e nel 1995, vince il
premio letterario Premi San Simon di Codroipo, di cui dal 2007 è membro della
giuria.
Del 2000 è Resurequie, monologo in un atto, scritto per il
Teatro Club con riferimento alle storie dei bambini nati morti a Trava di Lauco
che vennero "fatti risorgere" per poter essere battezzati.
Del 2003 è il testo Prima che sia giorno, riguardante la
vicenda passata alla storia come la decimazione di Cercivento (1° luglio 1916), al quale è ispirato lo spettacolo teatrale dal titolo Cercivento.
Dell'anno successivo è Chi di spada, sul maestro di scherma
rinascimentale Fiore dei Liberi, conosciuto anche come Fiore de' Liberi da Premariacco (1350-1420 circa).
Nel 2006, con Giuliana Musso, scrive Indemoniate, seguono
nel 2008 Portare, sulle portatrici carniche, e nel 2009 Tunnel,
scritto con Fabio Alessandrini, sul tema della droga nel mondo del calcio.
Nel 2011 scrive Buone Vacanze, monologo in tre parti sulle
paternità assenti.
Del 2014 sono invece Trê zovini, omaggio a Novella
Cantarutti in collaborazione con Massimo Somaglino, L'eredità a Nord-Est, un
omaggio a Sergio Maldini, Trieste, una città in guerra, scritto con Marko Sosič
e prodotto dal Teatro Stabile del FVG e dallo Slovensko Stalno Gledališče di
Trieste, e Ossa, scritto con Serena Di Blasio e Andrea Collavino.
Dal 2002 Tolazzi insegna "drammaturgia friulana"
all'Accademia Nico Pepe di Udine, intitolata, appunto, all'attore e regista teatrale Nico Pepe (1907-1987).
Fonte: wikipedia
Scoprire il Friuli-Venezia Giulia - ERTO E CASSO, PN
Erto e Casso è il comune più occidentale della regione, in provincia di Pordenone, al confine con quella di Belluno.
E' situato nella Valle del Vajont e fa parte dell'Associazione Borghi Autentici d'Italia.
È divenuto tristemente famoso per il disastro del Vajont: il 9 ottobre 1963 una enorme frana cadde dai fianchi del monte nel lago artificiale sottostante e facendo straripare l'acqua oltre la diga del Vajont, distruggendo diverse frazioni del comune e Longarone, in provincia di Belluno. I morti nella valle furono oltre 1900.
E' situato nella Valle del Vajont e fa parte dell'Associazione Borghi Autentici d'Italia.
È divenuto tristemente famoso per il disastro del Vajont: il 9 ottobre 1963 una enorme frana cadde dai fianchi del monte nel lago artificiale sottostante e facendo straripare l'acqua oltre la diga del Vajont, distruggendo diverse frazioni del comune e Longarone, in provincia di Belluno. I morti nella valle furono oltre 1900.
Visualizza Erto e Casso in una mappa di dimensioni maggiori
CURIOSITA'
Personalità legate ad Erto e Casso
Sport
Per rendere omaggio alle vittime del disastro del Vajont, il 15 maggio 2013 il comune di Erto e Casso ha ospitato l'arrivo della 12° tappa del Giro d'Italia
FRAZIONI E LOCALITA' DI ERTO E CASSO
Frazioni: Erto (sede comunale), Casso
Località: Forcai, Pineda, San Martino, Val da Pont
Storia del Friuli-Venezia Giulia - La Guardia Nazionale Repubblicana di Frontiera
La Guardia Nazionale Repubblicana di Frontiera, chiamata per
semplicità Confinaria e articolata in cinque legioni, era una delle 6 Milizie Speciali della Guardia Nazionale Repubblicana, la forza armata istituita in Italia dalla Repubblica Sociale Italiana (RSI).
Guardia Nazionale Repubblicana di Frontiera
(di Jose Antonio - Vecchia rivista pubblicata negli anni '60)
Fonte immagine: Wikipedia
|
Venne costituita con i
reparti provenienti dalla Milizia Confinaria, milizia speciale della disciolta
Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN).
Fonte: wikipedia
C'era una volta... - Stazione di Gorizia Meridionale (1920)
Cartoline d'epoca della Stazione di Gorizia Meridionale (Gorizia, 1920)
- esterno - (di sconosciuto) Fonte immagine: Wikimedia Commons |
- interno - (di sconosciuto) Fonte immagine: Wikimedia Commons |
C'era una volta... - Manifestazioni pro-Jugoslavia a Gorizia (1946)
in
occasione della visita della Commissione Alleata (1946)
(di sconosciuto - http://confine.todm.it/museum/4/gallery/)Fonte immagine: Wikimedia Commons |
C'era una volta... - Manifestazioni pro-Italia a Gorizia (1946)
in occasione
della visita della Commissione Alleata (1946)
(di ignoto - www.leganazionale.it)Fonte immagine: Wikipedia |
C'era una volta... - Partigiani italiani e sloveni sfilano a Gorizia (1° maggio 1945)
Partigiani italiani e sloveni sfilano in Via Roma, a Gorizia (1° maggio 1945) (di sconosciuto) Fonte immagine: Wikimedia Commons |
C'era una volta... - Una scuola di Trieste, durante il TLT (1947-1954)
Una scuola di Trieste, durante il Territorio Libero di Trieste (1947-1954) (di sconosciuto - Collezione privata) Fonte immagine: Wikimedia Commons |
C'era una volta... - Squero del Canal Grande di Trieste (1960 circa)
Squero
del Canal Grande di Trieste (1960 circa)
Cartolina d'epoca
Fonte immagine: Wikimedia Commons |
C'era una volta... - Partenza da Trieste dei migranti provenienti dall'Austria-Ungheria (tra il 1903 e il 1909)
Partenza da Trieste dei migranti provenienti dall'Austria-Ungheria su una nave, forse il piroscafo SS Slavonia (tra il 1903 e il 1909)
(di sconosciuto) Fonte immagine: Wikimedia Commons |
(di sconosciuto) Fonte immagine: Wikimedia Commons |
C'era una volta...
Foto del gruppo fb TRIESTE CHE NON C'E'
PIU'
Storia del Friuli-Venezia Giulia - Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN)
La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN), spesso genericamente identificata con la locuzione camicie nere a
causa delle camicie di colore nero adottate quale parte della divisa, è stato un corpo di polizia
civile ad ordinamento militare, dell'Italia Fascista.
CCNN 1941 (di Arturolorioli - Opera propria) Fonte immagine: Wikimedia Commons |
La sua fondazione avvenne per Decreto Legge il 28 dicembre
1922, convertito in Legge il 16 gennaio 1923, nemmeno due settimane dopo
essere stata proposta durante una riunione informale dei massimi dirigenti
fascisti, quella che sarebbe diventata il Gran Consiglio del Fascismo.
Inizialmente pensata come milizia ad uso esclusivo del Partito Nazionale Fascista (PNF) (rispondeva solo al Presidente del Consiglio ed a lui solo era dovuto il giuramento, in contrasto con l'obbligo di giuramento al sovrano), nel tempo con la "costituzionalizzazione" del Fascismo e con un evidente contrasto con l'esercito del Regno d'Italia, perse la sua esclusività nei compiti e finì col mescolarsi quasi del tutto con il Regio Esercito italiano, con l'eccezione di qualche compito puramente formale.
Inizialmente pensata come milizia ad uso esclusivo del Partito Nazionale Fascista (PNF) (rispondeva solo al Presidente del Consiglio ed a lui solo era dovuto il giuramento, in contrasto con l'obbligo di giuramento al sovrano), nel tempo con la "costituzionalizzazione" del Fascismo e con un evidente contrasto con l'esercito del Regno d'Italia, perse la sua esclusività nei compiti e finì col mescolarsi quasi del tutto con il Regio Esercito italiano, con l'eccezione di qualche compito puramente formale.
Fonte: wikipedia
Storia del Friuli-Venezia Giulia - La Milizia Confinaria
La Milizia Confinaria era una specialità della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN), nata il 22 novembre 1926.
Fregio della Milizia Confinaria
(di Jose Antonio - vecchia rivista pubblicata negli anni '60)Fonte immagine: Wikipedia |
Storia
Allo scopo di assicurarsi assoluta fedeltà nei compiti di
polizia politica, il Capo del Governo dispose che a tutti i servizi di
vigilanza, di vedetta e di posto fisso lungo il confine dovesse provvedere
esclusivamente la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN) con i comandi autonomi e con la
responsabilità proprie, costituendo appositi reparti mediante arruolamenti
volontari con vincoli speciali a ferme determinate. Con tali nuovi reparti
sorse la Milizia Confinaria, alla quale venne affidata la sorveglianza diretta
delle zone immediatamente adiacenti alla linea di frontiera, con il compito di
assicurare che nessun valico, o colle, o accesso, per quanto malagevole,
potesse sfuggire al controllo e consentire il transito clandestino del confine.
Per assolvere a questo compito la Milizia Confinaria dovette
insediarsi in alta montagna ed organizzarsi.
Il reclutamento veniva fatto
solamente tra le popolazioni di montagna e tra gli elementi pratici della linea
di confine ed abituati alle difficoltà e ai pericoli delle regioni alpestri.
Inoltre i componenti della Milizia, dal luogotenente ispettore della specialità confinaria
al milite, erano scelti fra elementi di sicura fede fascista.
In tempo di Guerra, la Milizia Confinaria avrebbe
rappresentato un'ottima ed addestrata truppa di copertura.
Dopo l'Armistizio di Cassibile (8 settembre 1943), le cinque legioni della Milizia Confinaria confluirono nella costituenda Guardia Nazionale Repubblicana di Frontiera.
Alcuni Ordine di battaglia del 1925:
Alcuni Ordine di battaglia del 1925:
- 55ª Legione "Friulana" - Gemona
- 58ª Legione "San Giusto" - Trieste
- 59ª Legione "Carso" - Trieste
- 61ª Legione "Carnaro" - Fiume
- 62ª Legione "Isonzo" - Gorizia
- 107ª Legione - Zara
Fonte: wikipedia
Storia del Friuli-Venezia Giulia - La Guardia alla Frontiera (G.a.F)
La Guardia alla Frontiera (G.a.F.) è stato un corpo
militare del Regio Esercito italiano, dal 1934 alla fine della Seconda guerra mondiale,
con il compito di difendere le frontiere dell'Italia.
Venne istituito il 28
aprile 1937 con il Regio Decreto n.833.
Lo stemma della G.a.F.
(nello spazio giallo in mezzo
vi era
il numero del settore di copertura)
(di Gigillo83 - RegalTorino.com/GaF)Fonte immagine: Wikimedia Commons |
Storia
La difesa dei confini dell'Italia era affidata prima degli
anni '30 a Guardia di Finanza, Carabinieri e Milizia Confinaria, costituita nel
1927, da una diramazione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN).
Il 4 dicembre 1934 venne costituito un corpo militare apposito, la
Guardia alla Frontiera, che comprendeva reparti di genio, artiglieria e
fanteria.
Alla G.a.F. vennero quindi affidati circa un migliaio di bunker del Vallo Alpino.
Alla G.a.F. vennero quindi affidati circa un migliaio di bunker del Vallo Alpino.
Scoprire il Friuli-Venezia Giulia - I numeri della Tombola triestina
Fonte immagine: Wikimedia Commons |
1 - El lulek
2 - Mi e ti andemo a Servola sotto la pergola
3 - Se mi corro no me ciapè
4 - Va a Roian
6 - Va a Barcola
8 - Va in condoto
9 - Va a San Giovani
10 - Deci coco (el cinesin del mercato)
11 - Le braghe dei schiavi... al prà del gobbo
12 - Una dozina
13 - Qualchedun xe fortunà
14 - Tete + tete = (la Lollobrigida)
17 - La disgrazia
18 - ...va in casin
30 - De polenta
40 - Hai... 22 (vin ti do)
47 - Morto che parla
69 - Su e zo pe'l corso
77 - Le gambe de le bele donette
87 - Bevi acqua
90 - La galina canta
Scoprire il Friuli-Venezia Giulia - Il Pal Piccolo (1.866 m s.l.m.)
Il Pal Piccolo è una montagna
delle Alpi alta 1.866 m.
Si trova in prossimità del Passo di Monte Croce Carnico (1.360 m), nella frazione di Timau.
Pal nella lingua di Timau, una delle isole linguistiche tedesche in Friuli, significa pascolo ripido privo di alberi e arbusti.
Il Pal Piccolo durante la Prima guerra mondiale
Sebbene sia una cima secondaria, deve la sua importanza ai combattimenti lì avvenuti durante la Prima guerra mondiale.
Oggi sulla cima del monte è allestito un museo all'aperto, dove è possibile visitare i resti delle trincee e dei baraccamenti usati dalle truppe italiane ed austo-ungariche durante il conflitto.
Si trova in prossimità del Passo di Monte Croce Carnico (1.360 m), nella frazione di Timau.
Pal nella lingua di Timau, una delle isole linguistiche tedesche in Friuli, significa pascolo ripido privo di alberi e arbusti.
Il Pal Piccolo durante la Prima guerra mondiale
Sebbene sia una cima secondaria, deve la sua importanza ai combattimenti lì avvenuti durante la Prima guerra mondiale.
Alpini travolti da una valanga sul Pal Piccolo
(di Alpino Friulano)Fonte immagine: Wikipedia |
Oggi sulla cima del monte è allestito un museo all'aperto, dove è possibile visitare i resti delle trincee e dei baraccamenti usati dalle truppe italiane ed austo-ungariche durante il conflitto.
Resti di fortificazioni sulla cima del Pal Piccolo
(di Herzi Pinki - Opera propria)Fonte immagine: Wikimedia Commons |
Scoprire il Friuli-Venezia Giulia - Il Passo di Monte Croce Carnico (1.360 m)
Il Passo di Monte Croce Carnico (Plöckenpass in tedesco) (1.360 m), si trova nel comune di Paluzza.
È uno stretto e profondo intaglio aperto tra le pareti della Creta di Collinetta (2.238 m) a ovest e del Pal Piccolo (1.866 m) a est, e collega l'Italia all'Austria.
È uno stretto e profondo intaglio aperto tra le pareti della Creta di Collinetta (2.238 m) a ovest e del Pal Piccolo (1.866 m) a est, e collega l'Italia all'Austria.
Descrizione
La strada che arriva al Passo sale dal paese di Timau, e scende, in alcuni punti con forte pendenza, verso il paese di Mauthen, in Austria, nella valle del Gail.
Il confine sul Passo Monte Croce Carnico (di Kit36a) Fonte immagine: Wikimedia Commons |
Ad ovest del passo troviamo il Monte Coglians, con i suoi 2.780 metri, il più alto rilievo delle Alpi Carniche.
Storia
Frequentato sino dall'antichità, come testimoniano i
ritrovamenti di antiche monete romane e la presenza, nelle immediate adiacenze,
di 3 iscrizioni romane, le cime che sovrastano il Passo (Creta di Collinetta, Pal Piccolo, Pal Grande, Freikofel) sono tristemente famose in quanto zone di aspri combattimenti nel corso
della Prima guerra mondiale, come testimoniano le fortificazioni
tutt'ora presenti.
Tra i due conflitti mondiali vennero inoltre qui costruite
diverse opere fortificate appartenenti al cosiddetto Vallo Alpino Littorio, in parte riadattando vecchie opere risalenti alla Prima guerra mondiale, in parte ex-novo.
Queste fortificazioni sono state utilizzate in un secondo momento dall'Esercito Italiano, e dismesse nei primi anni Novanta dello scorso secolo.
Queste fortificazioni sono state utilizzate in un secondo momento dall'Esercito Italiano, e dismesse nei primi anni Novanta dello scorso secolo.
Fonte: wikipedia
Scoprire il Friuli-Venezia Giulia - Il Passo di Pramollo (1.530 m)
Il Passo di Pramollo, (Nassfeldpass o Nassfeldsattel in
tedesco), è un valico alpino posto a quota 1.530 m che collega l'Italia e
l'Austria.
La strada sale tortuosa da Pontebba, nel Canal del Ferro, e scende quindi verso il paese di Tröpolach in Austria, nella valle del Gail.
Il confine tra l'Austria e il Friuli-Venezia Giulia si trova proprio in cima al Passo.
La strada sale tortuosa da Pontebba, nel Canal del Ferro, e scende quindi verso il paese di Tröpolach in Austria, nella valle del Gail.
Il confine tra l'Austria e il Friuli-Venezia Giulia si trova proprio in cima al Passo.
La Chiesetta sul confine (di Giorgione62 - Opera propria) Fonte immagine: Wikimedia Commons |
Cippo di confine tra Italia e Austria (di Fxp42 - Opera propria) Fonte immagine: Wikimedia Commons |
Il Passo parte del comune di Pontebba, in provincia di Udine.
In entrambe le lingue italiana e tedesca il toponimo allude all'antica presenza di zone paludose sul valico (Pramollo = "prato mollo"; Nassfeld = "campo bagnato" o "campo fradicio"), in prossimità del quale si trova oggi un laghetto alpino.
Il Passo di Pramollo è una località sciistica, con gli impianti prevalentemente dalla parte austriaca, ed è il più grande comprensorio sciistico della Carinzia, con i suoi 110 km di piste e 30 impianti.Alcuni impianti di risalita rimangono in funzione anche nella stagione estiva come collegamento con le vette circostanti.
Eventi, fiere feste e sagre
Nella prima domenica di agosto si svolge la tradizionale Festa dell'Amicizia Friuli/Carinzia organizzata dal comune di Pontebba e Hermagor.
CURIOSITA'
Cinema
CURIOSITA'
Cinema
A Passo Pramollo sono state girate alcune scene del film 007-Zona pericolo (The Living Daylights).
Fonte: wikipedia
Scoprire il Friuli-Venezia Giulia - Il Passo del Predil (1.156 m)
Il Passo del Predil o Passo di Predil (1.156 m) è un valico
alpino situato nelle Alpi Giulie in prossimità del confine tra Italia e Slovenia.
Passo di Predil (1.156 m) (di Vonmallek) Fonte immagine: Wikimedia Commons |
È uno dei pochi passi alpini politicamente invertiti
rispetto alla loro geografia naturale: il lato amministrativamente sloveno è
infatti quello facente parte della regione fisica italiana, mentre quello
opposto appartiene allo Stato italiano pur ponendosi sul versante estero dello
spartiacque.
Storia
Il passo era già noto ai romani dal III secolo a.C.
È uno dei passaggi ipotizzati come punto di ingresso dei Longobardi in Italia durante la grande invasione condotta da Alboino nella primavera del 568.
Fu teatro di combattimenti nelle campagne napoleoniche del 1796, del 1805 e del 1809 e durante la Prima guerra mondiale.
Fino al 1918 era completamente in Austria-Ungheria, poi dal
1918 al 1947 divenne confine tra la provincia di Udine e la provincia di Gorizia.
Dopo il passaggio di gran parte della provincia di Gorizia alla
Jugoslavia, diventò per la prima volta un passo di confine, dal 1991 con la
Slovenia.
Fonte: wikipedia
Scoprire il Friuli-Venezia Giulia - La RETE STRADALE
Rete stradale d'interesse regionale
SR 13 Pontebbana raccordo - Tarvisio-Tarvisio - 0,96 km
SR 14 della Venezia Giulia (o Strada Costiera Triestina) - Sistiana-Miramare - 23,39 km
SR 55 dell'Isonzo - San
Giovanni di Duino-Sablici - 2,922 km
SR 56 di Gorizia - Udine-Gorizia - 31,3 km
SR 58 della Carniola - Trieste-Fernetti - 9,51 km
SR 251 della Val di Zoldo e Val Cellina - Chions-Erto - 87,11 km
SR 252 di Palmanova - Codroipo-Gradisca d'Isonzo - 44,948 km
SR 305 di Redipuglia - P.te
Judrio-Ronchi dei Legionari - 13,8 km
SR 351 di Cervignano - Cervignano
del Friuli-Gorizia - 23,487 km
SR 352 di Grado - Udine-Grado - 40,416 km
SR 353 della Bassa Friulana - Udine-Muzzana del Turgnano - 28,5 km
SR 354 di Lignano - Crosere-Lignano - 14,8 km
SR 355 di Val Degano - Villa
Santina–Forni Avoltri - 31,735 km
SR 356 di Cividale - Magnano
in Riviera–Cormons - 46,15 km
SR 409 di Plessiva - Cormons–Plessiva - 4,744 km
SR 463 del Tagliamento - Gemona
del Friuli–Cordovado - 47,7 km
SR 464 di Spilimbergo - Maniago–Udine - 45,47 km
SR 465 della Forcella Laverdet e di Valle San Canciano - F.lla Lavardet–Sutrio - 39,204 km
SR 512 del Lago di Cavazzo - Tolmezzo–Gemona del Friuli - 22,02 km
SR 519 di Jamiano - Jamiano–Valico di Jamiano-Slovenia - 1,583 km
SR 552 di Passo Rest - Bivio
Priuso–Bivio Sequals - 50,04 km
SR 646 di Uccea - Tarcento–Valico di Uccea - 25,3 km
SR 177 Piandipan-Sequals - Piandipan–Sequals - 26,673 km
NSA 117 di Gorizia - Gorizia–Lucinico - 3,81 km
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